Partorire? È più naturale di quanto pensi: basta 'accendere' l'ossitocina

Il blog dell'ostetrica Selenia Accettulli

Diceva il chirurgo Odent: Non si può aiutare attivamente una donna a partorire; non si può aiutare un processo involontario, si può solo cercare di disturbarlo il meno possibile .
 
 - Disturbarlo il meno possibile- come accade in natura ad esempio, come accade per mamma gatta (clicca sul link più sotto per una 'sorpresa').
 
Nascere dovrebbe essere istinto. L’istinto è guida, abbandono, forza. Quella capacità di lasciar andare e lasciarsi andare. Oggi però, sembra che abbiamo perso queste competenze, insieme alla capacità di ascoltarci e di ascoltare il nostro corpo, credendo di dover delegare a qualcun altro, ciò che invece è scritto nei nostri geni --- dare alla Luce.
Perché è la mamma che fa nascere il suo bambino, non è l’ostetrica (che invece accompagna e assiste al miracolo in silenzio), né il ginecologo … (quando tutto è fisiologico, naturalmente).
Ed è il bambino a saper nascere: sa perfettamente come percorrere il suo viaggio verso il mondo, progredire all’interno del canale del parto e lasciarsi accompagnare dalle contrazioni uterine, che io, preferisco chiamare 'onde'. Il parto è governato dal nostro cervello arcaico, ossia la nostra parte animale e istintuale che condividiamo con gli altri mammiferi.
L’ostacolo principale durante il processo della Nascita umana è proprio l’attività del cervello dell’intelletto, ossia la neocorteccia” afferma sempre Odent.
La neocorteccia è il cervello di più nuova formazione - che si è parecchio sviluppata nell’uomo e inibisce tutti i processi del cervello arcaico perché associata ai condizionamenti e ai timori indotti dalla cultura, come la paura del parto. La neocorteccia è connessa al linguaggio, al ragionamento, all’attenzione, alla pianificazione, alla coscienza. A questo strato più esterno del cervello piace controllare e capire. Il parto invece, è una faccenda che riguarda l’abbandono, il non controllo.
Allora, come possiamo “spegnere” la neocorteccia e fare in modo che il cervello arcaico possa guidarci così come l’stinto guida gli animali selvatici?
La cattiva notizia è che non è per niente facile. La buona notizia è che è possibile.
A partire dalla gravidanza, la neocorteccia ci farà porre tante domande (Come sarà? Quali bisogni ha il mio bambino? Sarò una buona madre? Come sarà il parto? E potrei continuare all’infinito …).
Se con calma accogliamo queste domande, e con cura impariamo a trovare le risposte (ogni donna, ogni coppia ha le sue), lentamente “lei” mollerà la presa e ci permetterà di riprendere confidenza con l’istinto, di entrare in contatto con il nostro cervello primitivo. Abbiamo nove mesi per farlo, e spesso i percorsi di accompagnamento alla nascita - ma non solo - rappresentano una buona occasione per le donne, e per le coppie (perché il ruolo del padre è fondamentale) per provare a ritrovare quella connessione con sé stesse e con quelle risorse che forse, neanche sapevano di avere.
Se comprendessimo l’importanza di ciò che serve a una donna in travaglio, potremmo determinare un cambiamento incredibile nella storia della nascita" afferma ancora Odent. Ed è a questo punto che, il parto di mamma gatta, (che ho avuto l’onore di immortalare solo due giorni fa quando il balcone di casa, si è trasformato in una bellissima casa del parto: ecco il link del video), può far comprendere a noi mammiferi umani, qual è il bisogno essenziale di una donna in travaglio: essere protetta!
Protetta da qualsiasi cosa possa stimolare, e “accendere”, la neocorteccia. Allora capiamo come il silenzio è un bisogno fondamentale. Mentre il linguaggio, ed esempio, è un nemico quando la donna sta partorendo. Un elemento indispensabile è dunque, l’intimità, che racchiude se vogliamo, un po’ tutto e che permette all’ossitocina di ‘funzionare bene’. Ormone dell’amore e ormone guida del travaglio, l’OSSITOCINA (che le mie coppie hanno imparato a conoscere bene durante gli incontri dedicati alla nascita  ) se non si sente a suo agio, se non si sente protetta … non funziona. Esattamente come accade durante un rapporto sessuale, quando entrambi i partner, senza saperlo, producono ossitocina e hanno “spento” la neocorteccia.
 
Leggi la biografia e gli altri post di Selenia Accettulli.


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