Perché l'amore può essere trappola ma spesso è liberazione, parafrasando una citazione che ho letto su una torta speciale qualche giorno fa, parole di Jovanotti, crema di Angelo, corso Vittorio Emanuele. L'immagine dell'amore che fa fuggire i nemici e i nostri fantasmi viene dal racconto che Cristiana Alicata ha donato per “Le cose cambiano” storie di coming out, conflitti, amori e amicizie che salvano la vita. Il racconto parte da un “Te pode mia” (non puoi, in bergamsco) che il prete le disse quando chiese di fare il chierichetto, e che sembra accompagnarla fino al bacio-fuoco d'artificio, liberatorio e colorato.
E ora veniamo a noi, perché ho fatto questo preambolo?
Perché la scrittrice, ingegnera che lavora in Fiat, presenterà, grazie alla libreria Ubik, il suo nuovo libro “Ho dormito con te tutta la notte” (Hacca Edizioni), sabato 17 maggio, alle 18.30, in piazza Cesare Battisti a Foggia, all'interno della manifestazione promossa da Arcigay Foggia “Le Bigotte” e organizzata in collaborazione con un sacco di associazioni foggiane, non vi metto l'elenco sennò mi brucio tutti i caratteri, ma potete leggere i loro loghini in fondo alla locandina.E leggendo il programma vi accorgerete che c'è anche il momento “vediamo i candidati sindaci e la candidata sindaca cosa ne pensano”: cosa pensano delle tematiche riguardanti la comunità arcobaleno, quali interventi metteranno in pratica per il benessere della comunità lgbt e cosa intendono fare per garantire alle associazioni senza fissa dimora una sede. Vi ho fatto spoiler sulle domande, ma vi avviso che non ci sarà il clima da domenica pomeriggio su canale 5, ma ciascuno di loro avrà una manciata di minuti per esprimersi, poi sirena e microfono al candidato successivo. Se fossi in voi non mi perdere la giornata neanche se Kevin Costner vi invitasse a mangiare il tonno in scatola a Manfredonia.
Non posso concludere l'articolo senza dire due cose su quanto un paese che si ritenga civile non lo sia davvero senza una legge contro l'omotransfobia, che è assolutamente omofobo se molte delle sue cittadine e dei suoi cittadini hanno gli stessi doveri degli altri ma non gli stessi diritti, su quanto ci sia ancora bisogno di conoscenza per non farsi strumentalizzare le coscienze. La locandina, di cui sopra, fa un richiamo all'educazione contro le discriminazioni tutte, all'integrazione, alla valorizzazione delle differenze, processo che deve accompagnare la crescita fin da bambin*. E, prevedibile come la corsa in bagno dopo il caffè e la sigaretta (sì, in effetti, potevo scegliere un'altra immagine, ma vado di corsa, appunto), ha fatto saltare la mosca al naso a qualcun* che ha commentato con un “lasciate stare i bambini”, che, come disse una mia prof a scuola, mi ha fatto cadere le braccia e sono rimasto senza... “senza braccia professoré? Senza parole!” “Ok, ok”.
Riporto qui la risposta che la nostra consigliera nazionale di Arcigay Valentina Vigliarolo ha dato: “Car*, questa tua affermazione è sintomo di poca conoscenza. Queste manifestazioni non sono tese a "rubare" i bambini, ma ad insegnare che ci sono tanti, tante, tant* persone. Oggi l’omofobia ha come bersaglio elettivo la scuola. Dopo le denunce, gli striscioni, i fumogeni davanti al liceo “Giulio Cesare”, Melania Mazzucco l’ha scritto chiaramente: ciò che viene preso di mira nel suo romanzo “Sei come sei”, ad esempio “non è l’oscenità, ma proprio il contrario. Cioè l’assoluta normalità della famiglia di Eva. E’ la normalità del loro amore che risulta oscena a chi crede di poter stabilire quale amore è lecito e quale non lo è, quale insieme di persone può essere definito osceno e quale non può.” La migliore risposta ai tanti suicidi per omofobia è la normalità degli impegni affettivi e amorosi di mamme lesbiche, papà gay e genitori transessuali. Questi suicidi nascono dal bullismo quotidiano, ma soprattutto dal terrore di non avere un futuro felice e fecondo davanti a sé. Noi vogliamo comunicare a tutt* i ragazz* che subiscono quotidianamente queste violenze che un futuro c’è. Lo stiamo costruendo. E non siamo sol*. Se vorrai, ci troverai in piazza”.
Infatti, se volete saremo lì, in piazza, con la Foggia buona.