Prima le donne e i bambini
Dal blog "le città invisibili" di Raffaele De Seneen
Prima le donne e i bambini. Una volta si diceva così, forse erano tempi più normali dove le donne e i bambini, madri e figli, erano ritenuti l’anello più debole, o più bisognoso d’attenzione, della catena.
NUOVE CATEGORIE. Poi le cose cambiano, si evolvono, avvengono fatti nuovi e si stabilisce una nuova e diversa priorità nella geografia dell’attenzione, le donne e i bambini vengono sostituiti dai “minori non accompagnati”. Questa è una categoria di più recente formazione nata col problema degli sbarchi sulle coste e porti italiani di migranti economici e non dall’Africa.
ACCOMPAGNATI E NON ACCOMPAGNATI. Questi problemi continuano a ripetersi anche quando il mare è mosso, ed ogni volta l’opinione pubblica si spacca a favore o meno degli sbarchi specie se c’è pericolo a mare. E quello che una volta era un valore comune e universale della vita umana viene guardato e valutato con diversa misura, tanto che alcuni giudici, a proposito del corrente caso di migranti sulla Sea Watch hanno chiesto lo sbarco solo dei minori non accompagnati, come se i minori accompagnati, data la presenza di mamma e/o papà, sono più al sicuro.
CHI SALVARE. Potrei anche capire che questa sia una forzatura dei giudici di fronte al diniego assoluto di sbarco: “Salviamone almeno alcuni!”, e non deve essere neanche facile assumere il ruolo di chi decide per il si e per il no, ma quando certe situazioni di pericolo persistono, queste passano allo stadio della normalità una volta messi in salvo i minori non accompagnati?