Salvate le piastrelle dell'800. Lettera aperta al Sindaco di Foggia

dal blog "Le Città Invisibili" di Raffaele De Seneen

Egregio Sig. Sindaco, capita che usciti dal mondo produttivo (lavoro) e conseguita l’ambita pensione, ci si dedichi un po’ ai nipoti e un po’ alla ricerca e riscoperta di storie e storielle, segni e ricordi del passato della propria città.

LE PIASTRELLE. Già da qualche anno, partendo da soli due elementi a conoscenza, abbiamo mappato ben 29 piastrelle relative ai numeri civici apposti nel lontano 1820 a Foggia, e come ultima quella riportante il n.7 in Via Molignano (Quartiere ottocentesco). Si tratta di piastrelle di bella fattura, diverse ancora integre, seconda numerazione resasi necessaria oltre alla precedente (1810 c.) per ampliamento della città. Crediamo che anche questi segni rappresentino la Storia e la “crescita” della nostra Foggia.

QUATTRO IN MENO. Ci siamo accorti però, che negli ultimi tempi, per lavori di rifacimento delle facciate, ben quattro piastrelle non esistono più, anche se il loro posizionamento, molto in alto e a sinistra rispetto al civico attuale, non inficiava la nuova numerazione. Sarebbe il caso che questi segni del passato venissero ufficialmente mappati, trovando una modalità di affidamento e custodia temporanei in capo ai proprietari dei rispettivi immobili, così che presentandosene la necessità ne diano comunicazione perché siano asportati/prelevati e conservati nel nostro Museo cittadino. Non meno significativi, e peraltro ornamentali, sono quei “segni” che si rifanno alla nostra cultura contadina: attacchi per equini in ferro o in pietra, paraspigoli in pietra all’angolo delle vie e delle chiese (imponenti quelli dell’Annunziata), che col rifacimento di strade e facciate vengono divelti e persi.

UN APPELLO. Crediamo che un’operazione del genere non implichi costi eccessivi, perché il grosso del lavoro risulta già fatto. Quindi, fidando nel comune senso di appartenenza, sollecitiamo la Sua attenzione sull’argomento. La storia minore di Foggia è già difficile trovarla su pubblicazioni locali, lasciamo che le future generazioni ne possano ancora trovare traccia nei “segni” sparsi tra vie e vicoletti, sulle facciate di vecchi palazzi signorili e case comuni. Distinti saluti.


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