IL CORTEO. Accanto a Domenico un
buon numero di migranti, ciascuno con un foglio, che reca scritto un
nome: sono i nomi, veri o presunti, delle vittime dell’ultimo
naufragio oltre la Sicilia, perché di loro s’è persa in mare
anche l’identità.
I migranti sono più di
quanti, in genere, se ne vedono alle manifestazioni. E poi c’è un
gruppo di concittadini, quasi tutti fanno parte delle associazioni
organizzatrici.
E poi c’è Arcangelo,
un missionario che, da anni con un gruppo di giovani, organizza un
campo di lavoro al Ghetto di Rignano, e prova a spiegare in giro che
non ti puoi dire cattolico, se poi odi il povero e lo straniero.
E FOGGIA? E poi, non c’è nessun
altro. Foggia sonnecchia questo pomeriggio, eppure c’è tanta gente
in giro per strada, a guardare le vetrine del centro. Ma i più
osservano il corteo capeggiato da Domenico con indifferenza, se non
con derisione. “Chi saranno mai ‘sti matti con i cartelli in
mano?”. “Ah, quelli a favore degli immigrati?”. Manca solo di
sentire un “li portassero a casa loro” per ritrovarsi d’un
tratto nelle becere discussioni da bar, o da social network.
Foggia dorme. Si fa un
cerchio davanti alla Villa e i rappresentanti delle diverse
confessioni religiose pregano per i morti del canale di Sicilia, per
le 700 vittime del mare e dell’indifferenza europea. Musulmani,
buddisti, protestanti e cattolici. Momenti di autentica commozione e
nello sfondo il traffico e il mormorìo di qualche curioso.
SE I MIGRANTI NON FANNO NOTIZIA... Un’amica mi fa notare
amaramente che c’era più gente ad uno stand di Libando che alla
manifestazione organizzata in ricordo delle vittime del mare. Se
Foggia non è razzista – non ci voglio credere – è quantomeno
indifferente. Se i 700 morti ci fossero stati in un centro
commerciale a Milano, alla manifestazione di ricordo avremmo avuto un
fiume di gente. Quando a Brindisi un folle mise una bomba davanti a
una scuola, provocando la morte di una ragazza innocente, Piazza XX
Settembre era giustamente piena di gente commossa e indignata.
Ma i migranti non fanno
notizia. Ne muoiono tanti ogni giorno, e qualcuno sarà pure
contento. Una bocca in meno da sfamare, uno in meno cui a dare
l’elemosina. E uno in meno da sfruttare nei campi di pomodoro per
tre euro al cassone.