Tombola! Ecco storia e simboli del gioco più amato del Natale

Azioni e tradizioni di Pino Donatacci

AL POSTO DEL LOTTO. Discendente diretto del gioco del Lotto, che venne ufficializzato da re Carlo III di Borbone nel 1734, la tombola non può annoverarsi come gioco d’azzardo in quanto la sua durata, particolarmente lunga, non provoca quella compulsività che sfocia spesso in ludopatia. La nascita ufficiale del gioco della tombola si fa risalire proprio al 1734 quando il re Carlo III, per non scontentare il clero che era contro il gioco del Lotto, propose di sospenderlo proprio nei giorni delle festività natalizie. In questo modo i napoletani crearono un gioco del lotto casalingo inventando la tombola. Questo è il motivo per cui è rimasto in uso giocare a tombola nei giorni di festa natalizi.
LA BUONA SORTE. Invero il gioco risale a tempi più remoti, quando esso aveva esclusivamente capacità divinatorie e serviva a presagire il futuro. In questo periodo si gioca a carte o a tombola perchè siamo in prossimità di un nuovo ciclo e il gioco ha la funzione di rimescolare le sorti e divinare, attraverso il risultato, la fortuna che arriverà. Questo periodo di passaggio era denso di paura per l’uomo antico poiché temeva che le forze del caos predominassero su quelle dell’ordine del mondo e che la vita si interrompesse con la fine dell’anno. Se il cibo, con la sua abbondanza, rappresenta il mezzo per affermare la vita sulla morte, il gioco rappresenta la buona sorte che si vuole presagire per il nuovo anno.
IL "GRANDE GIOCO". Nell’antica Roma questo periodo era vissuto sotto l’egida di Saturno, colui che chiude ed apre un ciclo nuovo, al quale i romani dedicavano le feste dei Saturnalia. Durante i Saturnalia era possibile giocare poiché il gioco era considerato sacro o addirittura oracolo con il quale si cercava di capire la nostra collocazione nel cosmo. Il gioco più in voga era “Il Grande Gioco” di cui sappiamo solo che aveva funzioni divinatorie e che a parteciparvi era tutta la collettività. Possiamo ipotizzare fosse molto simile alla tombola.
LA KABALA. La sacralità dei numeri arriva fino alle religioni monoteiste e vedono nella Kabala la più importante dottrina. Si dice infatti che queste siano state rivelate solo ad una stretta cerchia di persone e da queste tramandate alle generazioni future. Secondo la Kabala, nella Bibbia “non vi è parola, lettera o segno che non abbia qualche significato misterioso, e il mondo stesso non sarebbe che un insieme di simboli”. Nacque così la dottrina cabalistica che, mischiando idee ebraiche, egiziane, persiane e neoplatoniche, formò una vera religione e tra i suoi seguaci troviamo Pico della Mirandola.

I NUMERI? TANTI SIMBOLI. Ma tornando ai tempi nostri una domanda mi solletica: come facevano a giocare a tombola i nostri nonni che non sapevano leggere e scrivere?

La risposta la possiamo trovare nei significati che diamo ad alcuni numeri, Il quattro, per esempio, è definito come “a seggije” proprio perché questo numero ha la forma della sedia ed era facilmente riconoscibile dagli analfabeti. Stesso dicasi per i numeri 8 “i casecavalle”; 11 “i cosce”; 77 “i cosce storte” etc. Altra tipologia di numeri è rappresentata dall’ingresso della religione cristiana nella nostra società. A questa categoria appartengono i numeri 33”l’anne de Criste”;13 “Sant’Antonije”; 25 “Natale” ; 26 “Sant’Anna”; etc. Una particolare menzione merita il numero 1 che in origine era definito come “il Sole”, contrapposto al 90 “la paura”. Dopo la salita al regno del re Sole il numero 1 fu indicato con “il Re” ma poi quando alla Monarchia subentrò la Repubblica il numero 1 divenne “la bandiera”. La maggior parte delle definizioni popolari sono delle brevi filastrocche in rima. È il caso del numero 23 “u cule dà camarere”, oppure 28 “u prevete che votte”. Queste definizioni sono sovente scurrili e allusive, questo la dice lunga sull’origine popolare del gioco della tombola. La radice divinatoria va invece ricercata nei due numeri estremi: 1 e 90 che aprono e chiudono il ciclo esorcizzando appieno la paura del nuovo che avanza.

 


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