Torremaggiore, rivive il Palio delle Contrade nel nome di Federico II di Svevia

Azioni e tradizioni di Pino Donatacci

CASTEL FIORENTINO: GIUSTIZIA E' FATTA. La trentesima edizione del Palio si è arricchita di un convegno e della cena medioevale mentre la visita guidata al sito archeologico di Castel Fiorentino, luogo reso famoso per la morte di Federico II di Svevia, non è potuta esserci per impraticabilità della strada. Questo contrattempo non ha fermato il coinvolgimento dell’intera cittadina che, a diverso titolo, si è stretta intorno all’organizzazione per affermare, se ancora ce ne fosse bisogno, che la propria identità deriva dalla antica gente di Fiorentino. Già, perché dopo anni di contenzioso tra il comune di Lucera, che aveva acquistato il sito di Fiorentino da un privato, e quello di Torremaggiore che ne rivendicava il suo diritto, la Cassazione, dopo otto gradi di giudizio, ha dato ragione al comune di Torremaggiore il quale potrà impegnarsi fin d’ora a valorizzare il sito ed a raccogliere nelle sale del Castello i reperti archeologici che lo interessano.

L'ORIGINE DEL PAESE. La rievocazione storica prende le mosse dalla disfatta di Fiorentino, avvenuta nel 1255, i cui profughi chiesero ospitalità ai Benedettini che in località Turris Maioris possedevano il monastero di San Pietro. I profughi, accolti dall’abate Leone, fondarono la cittadina di Torremaggiore, divisa in quattro contrade:

  • CONTRADA DI SANTA MARIA DELL’ARCO che sorgeva a ridosso di una chiesa rupestre dedicata alla Vergine dell’Arco, e nei pressi della quale sorgeva una fontana monumentale capace di servire l’intero fabbisogno del monastero benedettino. Attualmente si trova la chiesa di S. Maria della Fontana, all’ingresso del paese;
  • CONTRADA DI TORREVECCHIA così definita perché abitata già prima dell’insediamento dei profughi di Fiorentino e quindi così definita dai nuovi insediati. Essa si trova dove sorgeva il vecchio Monastero benedettino;
  • CONTRADA DEL CODACCHIO – SAN NICOLA che trae origine dal culto per il Santo di Mira dei profughi di Fiorentino i quali eressero una chiesa, la locale chiesa matrice, dedicata a San Nicola. Il termine Codacchio, secondo alcuni studiosi, attesta l’avvenuta integrazione nel XVI sec. di una colonia greco-albanese che trovò ospitalità in Torremaggiore;
  • CONTRADA SANTA MARIA DELLA STRADA che prende il nome dalla chiesa sul cui sito passava una importante strada di comunicazione che in epoca romana congiungeva San Paolo di Civitate (Teanum Apulum) e Lucera. La chiesa è stata edificata nel XVI sec. dagli albanesi che non si integrarono nel borgo antico ma che nel 1593 ne venne inglobata.
LA "SFIDA" TRA LE CONTRADE. Il Palio consiste in una serie di gare nelle quali si sfidano le contrade ed è bello vedere con quanta passione sono seguiti i beniamini che portano alto il nome del quartiere. Questo tipo di rievocazione storica ha una doppia valenza: quella di coltivare l’amore per la storia locale e quindi di rafforzare il senso di appartenenza, e quello di aggregare la comunità intorno a radici comuni, anche se sotto forma ludico-agonistica. D’altronde non si spiegherebbe la massiccia partecipazione dei figuranti tutti provenienti dal mondo associativo e della scuola locale. Tutti tranne Re Federico II e Bianca Lancia che sono rappresentati da attori famosi ma dei quali, per la funzione loro assegnata, si potrebbe farne a meno.

 


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