Il 5 marzo e il mulino necessario

Dal blog di Luigi Lioce

Sigla finale con No hero di Elisa, pioggia, baci, baci alla pioggia, bandiere colorate, amici di sempre, sguardi sconosciuti in cui riconosci le stesse ferite che per i più fortunati sono diventate feritoie di luce. Piazza del Popolo, 5 marzo 2016, Roma. Manifestazione nazionale "Ora Basta: diritti alla meta". C'è stata due settimane fa l'approvazione in Senato di una legge sulle Unioni Civili, magari ne avete sentito parlare così tanto che non ci avete capito niente. È passata perché il governo ha posto la fiducia: quindi o così o pomì. È passata al Senato, dicevo, ma senza la possibilità di tutelare i bambini e le bambine delle famiglie omogenitoriali. Senza la maltrattata, nei contenuti e nella pronuncia, stepchild adoption, adozione del figlio del partner. Il nostro presente, le figlie e i figli di un'Italia minore a quanto pare. Scaricando l'incarico alla magistratura. Non c'è stato, quindi, manco il minimo promesso. Il ddl Cirinnà era il minimo. Forse, chi punta al minimo, ottiene poco più di niente. Forse lo sapevamo già e abbiamo dato fiducia e abbiamo fatto bene: solo se dai fiducia capisci chi hai di fronte e gli dimostri che non sei come lui. Lui, il sistema, il pd, il movimento cinque stelle, l'odio, l'omofobo vergognoso e orgoglioso che giace in moltissimi senatori e senatrice che non meritano che li nomini, il monsignor dietro moltissime e moltissimi rappresentanti di uno stato che si proclama laico ma che permette ai preti di benedire le aule delle scuole pubbliche, e/o la somma di tutto questo, di un sistema patriarcale ferito a morte che dà gli ultimi colpi di coda. Questo ci ha schifati, ci ha fatto arrabbiare, ci ha fatto organizzare un pullman da tutta Italia, da Foggia su quello di Arcigay Foggia "Le Bigotte" eravamo in cinquanta, e ci ha spinti ad andare a Roma, dove sul palco - in braccio ad Emma Marrone e Paola Turci e ai loro genitori - c'erano proprio coloro che un'Italia meschina di haters da social network e da parrocchie che hanno smarrito ogni messaggio cristiano sono stati offesi oltre misura: i bambini. Una comunità responsabile è scesa in piazza per dire che sono tutte figlie e tutti figli nostri, di adulti capaci di costruire mulini quando il vento della civiltà non può più essere contenuto da muri ideologici e tattici. Sono onorato di aver costruito questo mulino con voi, non era il primo e non sarà l'ultimo, ma era necessario. Se la storia siamo noi, Foggia non poteva non portare il suo piatto di grano.


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