Abbiamo appreso con soddisfazione che siamo riusciti a strappare alla Regione Puglia 1 milione e 600 mila euro per l’ultimazione dei 33 alloggi per anziani in via D’Addedda.
Dividendo il nuovo contributo per il numero degli alloggi fa quasi
48.500 euro ad alloggio, a naso, sembrerebbe che gli alloggi siano stati
tirati su per due terzi, e va completata la restante parte.
ASPETTIAMO LA GARA. Si riaccendono le speranze dei 33 assegnatari in lista di attesa da 7-8 anni, di quelli originari e dei subentrati a quelli passati a miglior vita durante l’estenuante attesa che almeno si risparmieranno un altro taglio di nastro, un sermone ed un doveroso ringraziamento.
Ora c’è da attendere solo l’espletamento della gara di appalto per l’assegnazione dei lavori necessari, l’esecuzione degli stessi, le verifiche ed i controlli finali e tempo un annetto (meh facciamo tre!), gli anziani, ancora più anziani, qualcuno purtroppo lo perderemo per strada, avranno la loro “casa di riposo”.
I SOLDI PUBBLICI. Che poi i fatti non stanno proprio così, perché le case, i 33 alloggi per gli anziani, risultano interamente completati già da 7-8 anni, mai assegnati, con tutta una storia di ditte appaltanti e subappaltanti nei guai o fallite, sottoposti a guardiania da parte del Comune per evitare occupazioni abusive, che risultando costosa è stata poi eliminata e quindi gli immobili sono stati vandalizzati fino allo stato attuale di degrado.
Non si tratta quindi di un completamento, ma di un ripristino da 48.500 euro ad alloggio (per ora!) che si aggiunge al costo originario. Un bell’affare! Di quelli che si possono fare solo con i soldi pubblici a danno dei contribuenti, e nel caso specifico, di chi ha diritto alla casa.
Purtroppo, neanche il terremoto che si sta vivendo al centro Italia farà in modo di far conoscere la storia per filo e per segno, il motivo dei ritardi, le mancate assegnazioni, responsabili e responsabilità, gli aggravi dei costi.
Tranquilli, non è successo niente.