Vittime della mafia, la legge regionale rischia di saltare: l'appello alla Giunta

dal blog "Punto Fermo" di Daniela Marcone

Il mio “punto fermo” che apre il mese di marzo, si rifà interamente ad una richiesta che abbiamo rivolto , come Libera Puglia, al Presidente del Consiglio Regionale, Onofrio Introna ed ai Capigruppo del Consiglio regionale della Puglia. Riporto il testo per intero: “Carissimo Presidente, nel 2008 la nostra Regione Ti ha visto protagonista nel corso della Giornata Nazionale della Memoria e dell’Impegno 'Puglia arco di pace e non arco di guerra' e ci piacerebbe che questo Tuo impegno si rinnovasse… Le storie delle nostre madri, dei nostri padri, dei nostri figli, dei nostri fratelli e sorelle rappresentano anche la storia della nostra amata Puglia e dell’intero Paese, che spesso ha dovuto subire l’oscena sozzura delle strade sporche di sangue innocente”. Così si apriva una lettera indirizzata nel luglio 2013, dai familiari pugliesi delle vittime di mafia al presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola. Il collegamento ideale a marzo 2008 stava ad indicare una avvenuta maturità del movimento pugliese e, probabilmente, un ricongiungimento con quelle oltre centomila persone che sfilarono a Bari in una giornata di anticipata primavera. Nel corso di questi anni come Libera abbiamo sentito l’eredità ideale di quella giornata nella consapevolezza di un’ulteriore saldatura alle Istituzioni democratiche della nostra terra. Il passaggio necessario era quindi l’approvazione, al pari di altre Regioni, di una legge rivolta a evitare, anche a causa di una burocrazia legislativa che attualmente discrimina fra “Vittime di serie A” e “Vittime di serie B”, di mantenere le diversità esistenti. Abbiamo atteso a lungo una legge regionale in materia. Una legge che preveda tutele per i familiari, rafforzamento dello strumento del riutilizzo dei beni confiscati, che individui strumenti avulsi dalla retorica ed efficaci a sensibilizzare i territori sui temi della lotta alle mafie. In questi mesi abbiamo collaborato con le istituzioni regionali, fra cui l’assessorato alla legalità, indicando le nostre proposte, incoraggiando con la nostra passione civile, apportando la nostra esperienza. L’approvazione in Giunta Regionale della proposta di legge Sulla promozione della Cultura della Legalità, della memoria e dell’impegno, elaborata con il contributo di lavoro di 12 esperti ed approvata all’unanimità dalla VI commissione consiliare nel mese di gennaio è giunta finalmente al suo passaggio finale, l’approvazione del Consiglio. Un’approvazione che rischia di saltare a causa della fine della legislatura. Per questo motivo, gentilissimo Presidente Introna e gentilissimi capigruppo di tutte le forze politiche presenti nell’assise regionale, vi chiediamo un ultimo, straordinario sforzo. L’inserimento all’odg della proposta di legge e la sua approvazione prima della fine della legislatura. Una scelta che potrebbe rappresentare una forte spinta alla costruzione di un’antimafia sociale più responsabile ed efficace, una vera “pedata”, per parafrasare le parole di don Luigi Ciotti, nostro presidente nazionale. Non credo ci sia molto altro da aggiungere se non che questa regione merita una Legge regionale “Sulla promozione della Cultura della Legalità, della memoria e dell’impegno”. Sebbene l’amministrazione regionale presieduta da Nichi Vendola ha senza dubbio promosso con numerose attività la cultura della legalità, questa però necessità di una statuizione certa che garantisca noi tutti. Come Regione attenzionata dalla Commissione Parlamentare Antimafia, siamo in difetto ed arriviamo per ultimi fra le Regioni che vivono uguali problematiche di infiltrazioni mafiose nei territori. Sono consapevole che i tempi paiono avversi, che siamo già in piena campagna elettorale per il rinnovo della stessa amministrazione regionale, eppure sono convinta che l’amministrazione uscente possa lasciare dietro di sé questo risultato importante. Chiedo a Guglielmo Minervini, assessore alla legalità, e so che mi ascolterà, di tenere duro e portare avanti il nostro comune impegno fino al traguardo. Chiedo ad ogni singolo assessore di affiancarsi a lui. Chiedo all’intero Consiglio di volerla fortemente questa legge, in nome di una coerenza che la memoria delle nostre vittime innocenti di mafia ci chiede. Lo si deve a Loro. Ma lo si deve anche a noi tutti che, nei territori di questa bellissima Regione, tentiamo di contrastare il fenomeno, diverso da zona a zona, spesso senza mezzi e rischiando personalmente. Lo si deve al cittadino che vive il suo quotidiano mettendocela tutta e combattendo spesso con le pratiche del malaffare che rischiano di vincere definitivamente.


 COMMENTI
  •  reload