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Isola Pedonale, commercianti divisi: scontenti e impoveriti quelli delle zone limitrofe

Sondaggio Confimprese: l'altra faccia della medaglia

Se ai cittadini (o meglio, ai cento cittadini foggiani ai quali è stato rivolto il sondaggio), è piaciuta l'iniziativa di ampliare la zona pedonale anche a Piazza Giordano, non dello stesso avviso sono i commercianti, molti dei quali divisi sull'idea stessa e sul modo di operare dell'Amministrazione. 
 
MIGLIORIE IMPORTANTI DA FARE. “Diverso – si legge nel rapporto al sondaggio diramato da Confimpreseitalia Foggia e Unione Nazionale dei Consumatori Foggia – è il discorso per quanto attiene i commercianti”. Tra questi, puntualizzano gli autori del sondaggio, sono stati inclusi sia coloro i quali hanno attività all'interno della zona pedonale preesistente e sia chi è stato inglobato da poco nell'area ampliata. Quanto a questi ultimi (per i primi è cambiato poco o nulla, a quanto hanno dichiarato), si sono detti in lieve maggioranza (55%) favorevoli, purché si mettano in opera delle migliorie importanti, come: “un miglioramento dell'arredo urbano, più parcheggi e agevolazioni, assicurare le operazioni di carico e scarico merci, sicurezza, iniziative di animazione durante tutto l’anno”. Un po’ tutti i commercianti, si legge ancora, avrebbero gradito essere coinvolti in sede di apprestamento, proprio come accade in qualsiasi altra città in situazioni analoghe. 
 
IL CROLLO DEI COMMERCIANTI LIMITROFI. Insieme con queste due categorie poi, ci sono i commercianti delle zone limitrofe i quali, stando al rapporto, hanno lamentato “un crollo fino al 40-50 % dei propri fatturati proprio causato dalla chiusura del centro al traffico”. Tra questi ci sono gli esercenti di corso Garibaldi, via Matteotti e corso Giannone: un numero cospicuo a cui va aggiunto anche il malcontento palesato dai commercianti di via Santa Maria della Neve, un'arteria apparentemente centralissima (sbocca su Piazza Giordano) e che, paradossalmente, è stata esclusa dall'Isola Pedonale perché, a detta degli esercenti stessi, ritenuta dall'Amministrazione una via “non centrale”. Proprio a metà dicembre infatti, per protestare contro il modus operandi del Comune, i negozianti di via Santa Maria della Neve decisero di affiggere sulle loro vetrine uno stesso manifesto di “ringraziamento” (nella foto) nel quale si leggevano le loro critiche, incentrate su: chiusura al traffico, esclusione dalle luminarie e transenne in strada. Senza tralasciare pareri nei confronti del mercatino di Natale, a detta degli esercenti “non certo natalizio”. 
 
“PREVALE UN SENSO DI SFIDUCIA”. Un giudizio, quello sul mercatino di Natale, che trova, seppur tiepidamente, conferma anche nel sondaggio riportato da Confimprese Foggia (che però è tra gli organizzatori dello stesso), disponibile a sottolineare l'auspicio di “adeguati interventi che migliorino ed integrino maggiormente l’iniziativa rispetto al contesto commerciale ed urbano”. Infine, stando sempre al sondaggio, a preoccupare e molto i commercianti è il futuro: “prevale un senso di sfiducia e di incertezza (75%) – si legge nel rapporto – e alla domanda: 'cosa temi di più per il prossimo futuro?' le risposte più frequenti sono: di non poter più sostenere i costi delle tasse e di esercizio; di chiudere l’attività; di non poter più mantenere la famiglia; il futuro dei figli”.
Se ai cittadini (o meglio, ai cento cittadini foggiani ai quali è stato rivolto il sondaggio LEGGI), è piaciuta l'iniziativa di ampliare la zona pedonale anche a Piazza Giordano, non dello stesso avviso sono i commercianti, molti dei quali divisi sull'idea stessa e sul modo di operare dell'Amministrazione. Intanto, appena questa mattina e praticamente a cose fatte (ancora nessuna comunicazione sul sito del Comune, tra ordinanze e determine varie), i cittadini hanno saputo della proroga dell'Isola sino al 2 febbraio (LEGGI).
MIGLIORIE IMPORTANTI DA FARE. “Diverso – si legge nel rapporto al sondaggio diramato da Confimpreseitalia Foggia e Unione Nazionale dei Consumatori Foggia – è il discorso per quanto attiene i commercianti”. Tra questi, puntualizzano gli autori del sondaggio, sono stati inclusi sia coloro i quali hanno attività all'interno della zona pedonale preesistente e sia chi è stato inglobato da poco nell'area ampliata. Quanto a questi ultimi (per i primi è cambiato poco o nulla, a quanto hanno dichiarato), si sono detti in lieve maggioranza (55%) favorevoli, purché si mettano in opera delle migliorie importanti, come: “un miglioramento dell'arredo urbano, più parcheggi e agevolazioni, assicurare le operazioni di carico e scarico merci, sicurezza, iniziative di animazione durante tutto l’anno”. Un po’ tutti i commercianti, si legge ancora, avrebbero gradito essere coinvolti in sede di apprestamento, proprio come accade in qualsiasi altra città in situazioni analoghe.
IL CROLLO DEI COMMERCIANTI LIMITROFI. Insieme con queste due categorie poi, ci sono i commercianti delle zone limitrofe i quali, stando al rapporto, hanno lamentato “un crollo fino al 40-50 % dei propri fatturati proprio causato dalla chiusura del centro al traffico”. Tra questi ci sono gli esercenti di corso Garibaldi, via Matteotti e corso Giannone: un numero cospicuo a cui va aggiunto anche il malcontento palesato dai commercianti di via Santa Maria della Neve, un'arteria apparentemente centralissima (sbocca su Piazza Giordano) e che, paradossalmente, è stata esclusa dall'Isola Pedonale perché, a detta degli esercenti stessi, ritenuta dall'Amministrazione una via “non centrale”. Proprio a metà dicembre infatti, per protestare contro il modus operandi del Comune, i negozianti di via Santa Maria della Neve decisero di affiggere sulle loro vetrine uno stesso manifesto di “ringraziamento” (nella foto) nel quale si leggevano le loro critiche, incentrate su: chiusura al traffico, esclusione dalle luminarie e transenne in strada. Senza tralasciare pareri nei confronti del mercatino di Natale, a detta degli esercenti “non certo natalizio”.
“PREVALE UN SENSO DI SFIDUCIA”. Un giudizio, quello sul mercatino di Natale, che trova, seppur tiepidamente, conferma anche nel sondaggio riportato da Confimprese Foggia (che però è tra gli organizzatori dello stesso), disponibile a sottolineare l'auspicio di “adeguati interventi che migliorino ed integrino maggiormente l’iniziativa rispetto al contesto commerciale ed urbano”. Infine, stando sempre al sondaggio, a preoccupare e molto i commercianti è il futuro: “prevale un senso di sfiducia e di incertezza (75%) – si legge nel rapporto – e alla domanda: 'cosa temi di più per il prossimo futuro?' le risposte più frequenti sono: di non poter più sostenere i costi delle tasse e di esercizio; di chiudere l’attività; di non poter più mantenere la famiglia; il futuro dei figli”.

di Redazione 


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