Stampa questa pagina

L'ultimo “sgarbo” di Rizzi ai 5 Stelle: alle provinciali vota in rottura con il Movimento

La base si ribella, lui: "Ha fatto così anche Pizzarotti"

Non è la prima volta e forse non sarà neanche l'ultima. Vincenzo Rizzi, consigliere comunale eletto nelle fila del Movimento Cinque Stelle e sconfessato da Grillo a campagna elettorale in corso, esprime il suo voto nelle elezioni di secondo livello alle provinciali facendo arrabbiare la base, compreso alcuni dei suoi "ultimi" sostenitori. La decisione, infatti, si discosta dalla posizione dei pentastellati sul punto: quella di non partecipare al voto in coerenza con la volontà di abolire le Province. E per Foggia la questione assume una valenza ancora più significativa: il suo voto, infatti, (che per la ponderazione è valso 712 preferenze) alla fine della conta potrebbe essere stato decisivo per consegnare la vittoria a Miglio.
RIZZI CONTRO. In (quasi) tutta Italia gli esponenti del Movimento Cinque Stelle hanno pubblicamente rinunciato a partecipare alle votazioni dei consigli provinciali “coerentemente – si legge in uno dei comunicati – con quanto dichiarato nel programma nazionale che propone la vera cancellazione delle province con la redistribuzione delle competenze e dei dipendenti”. Rizzi, invece, ha scelto di fare di testa sua e di esprimere un voto “pesante”. Per effetto della ponderazione delle preferenze, che è avvenuto sulla base della popolazione dei Comuni, il suo voto da consigliere del comune capoluogo è valso 27 volte quello dei centri più piccoli; per intenderci il voto di Rizzi ha inciso quanto quelli espressi da tutti i consiglieri dei Comuni di Orsara di Puglia, Faeto, Celenza Valfortore e Panni messi insieme.
I PRECEDENTI. Non è questo il primo tentativo di “smarcamento” dal Movimento del consigliere ambientalista. Nei giorni scorsi aveva accusato venticinque deputati cinque stelle tra cui i pugliesi Buccarella e Donno di aver depositato in Senato una mozione stile vecchia politica: si tratta del documento con cui i grillini hanno richiesto di svolgere una ricognizione spedita dei danni subiti dai comuni garganici e prevedere un massimo di 60 giorni per l'avvio dei lavori. Nei giorni precedenti, poi, in piena diatriba Grillo-Pizzarotti (il sindaco cinque stelle di Parma), era intervenuto pubblicamente sui social sostenendo la posizione di Pizzarotti a favore della sua candidatura alle provinciali. Rizzi aveva scritto sulla sua bacheca invitandolo ad andare avanti per la propria strada e a non farsi condizionare.
LA SUA DIFESA. Ed è proprio a Pizzarotti che Vincenzo Rizzi si è appellato per difendere la sua scelta che, per riprendere quanto da lui affermato sulla mozione a favore del Gargano, "sa di vecchia politica". "Pur rimanendo contrario alla permanenza delle provincie, - ha scritto il consigliere comunale - la riforma DelRio ha comunque mantenuto per questo ente intermedio competenze fondamentali come: l'ambiente, le scuole, il trasporto pubblico, la pianificazione del territorio. Pertanto ho scelto come Pizzarotti di andare a votare, per mantenere l'incisività della nostra azione di opposizione". 
LA BASE NON CI STA. La base allora non ci sta e si ribella. “Vincenzo Rizzi fatti la tua strada, ti auguro buone cose ma il M5S non lo citare più, fai le tue battaglie, le tue scelte e andiamo avanti." scrive un attivista deluso, altri invitano ad escluderlo dai gruppi facebook del Movimento. In tanti non sono meravigliati: “C’era da aspettarselo visto quanto successo prima delle elezioni”. Insomma pare difficile possa ricucirsi lo strappo. A meno che sia proprio questa la “strategia” di Rizzi per poter giungere un giorno a dire: “Sono loro che non mi vogliono, non io che me ne vado”.

di Redazione 


 COMMENTI
  •  reload