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Omicidio Ravidà, 28enne si reca nella Questura di Prato: "L'ho investito io"

In un post, il cugino della vittima foggiana: "Costituisciti"

Il giovane, originario di Foggia ma residente con la famiglia a Prato, avrebbe compiuto 20 anni tra pochi giorni. Nel pomeriggio un uomo si è presentato in questura con un avvocato assumendosi la responsabilità dell’incidente di sabato sera. Si è costituito poco fa presso la questura di Prato l’uomo che avrebbe investito e ucciso sabato sera il diciannovenne Giancarlo Ravidà. Accompagnato da un avvocato avrebbe ammesso le proprie responsabilità rispetto all’incidente avvenuto in via Valentini. Nella serata di sabato, attorno alle 22, un ragazzo di 19 anni è stato ritrovato privo di sensi e con il volto tumefatto in via Valentini, una delle strade principali di Prato, immediatamente a ridosso dell’area del ceSi e’ costituito questo pomeriggio l’uomo che 2 giorni fa, a Prato, ha investito e ucciso Giancarlo Ravidà, 19enne foggiano che viveva nella città fiorentina con il padre.  
Ora è in stato di fermo, dunque, il 28enne di origini marocchine, con precedenti penali,  presentatosi, accompagnato da un avvocato, nella Questura di Prato, dove ha confessato di essere stato lui al volante dell’auto la sera del 3 gennaio, quando ha investito e ucciso Ravidà. Dopo l’incidente il ragazzo, soccorso dai passanti, era stato trasportato in condizioni molto critiche all’ospedale Careggi di Firenze, dove alla fine è morto. 
Nelle scorse ore il cugino di Ravidà aveva pubblicato un post su facebook in cui invitata l’autore dell’omicidio a “costituirsi e chiedere perdono alla famiglia”. Così come era stato diffuso un video di una telecamera di sicurezza (che aveva suscitato diverse testimonianze agli organi competenti da parte dei pratesi)  in cui si vede l’auto investire il ragazzo e poi fuggire a forte velocità. 
Interrogato, ora l’uomo si trova in carcere e dovrà rispondere di omicidio colposo e omissione di soccorso. Forse si è sentito braccato dalle indagini degli inquirenti che pare stessero riuscendo a ricostruire il percorso dell’auto fino a casa sua attraverso le telecamere di sorveglianza presenti in città. 
Si e’ costituito questo pomeriggio l’uomo che 2 giorni fa, a Prato, ha investito e ucciso Giancarlo Ravidà, 19enne foggiano che viveva nella città fiorentina con il padre.  
 
IN STATO DI FERMO. Ora è in stato di fermo, dunque, il 28enne di origini marocchine, con precedenti penali, presentatosi, accompagnato da un avvocato, nei locali della Questura di Prato, dove ha confessato di aver guidato lui l’auto che la sera del 3 gennaio ha investito e ucciso Ravidà.
Dopo l’incidente il giovane foggiano, soccorso dai passanti, era stato trasportato in condizioni molto critiche all’ospedale Careggi di Firenze, dove ieri è morto. 
 
IL POST SU FACEBOOK: "COSTITUISCITI". Nelle scorse ore il cugino di Ravidà aveva pubblicato un post su facebook in cui invitava l’autore dell’omicidio a “costituirsi e chiedere perdono alla famiglia”. Così come era stato diffuso un video di una telecamera di sicurezza (che aveva suscitato diverse testimonianze dei pratesi agli organi competenti) in cui si vede l’auto investire il ragazzo e poi fuggire a forte velocità. 
BRACCATO DALLE INDAGINI. Interrogato, ora l’uomo si trova in carcere e dovrà rispondere di omicidio colposo e omissione di soccorso. Forse si è sentito braccato dalle indagini degli inquirenti che pare stessero riuscendo a ricostruire il percorso dell’auto dal punto dell'impatto lungo tutta la fuga fino a casa sua attraverso le telecamere di sorveglianza presenti in città. 

di Redazione 


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