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  • Pubblicata il: 16/12/2021 00:45:31

Calcio Foggia, fissata la data di appello contro la penalizzazione. Chiacchio: “Sentenze Imolese e Pergolettese complicano il ricorso”

L'udienza presso la Corte Federale d'Appello, per la discussione del ricorso presentato dal Calcio Foggia contro i 4 punti di penalizzazione inflitti dal Tribunale Federale, si terrà il prossimo 28 dicembre alle ore 11. La sanzione è stata irrogata per il ritardo nella presentazione dell'atto di cessione quote tra Nicola Canonico e Maria Assunta Pintus e per il deposito di una dichiarazione sostitutiva in sostituzione del certificato carichi pendenti.

LA NORMATIVA. Il caso è legato a una normativa recente, introdotta dalla Figc a fine aprile 2021, per assicurare in tempi stretti (15 giorni) la consegna di documentazione riguardante la solidità finanziaria e l'assenza di reati da parte di eventuali acquirenti di società di calcio. Non solo il Foggia è 'caduto in fallo'. Hanno ricevuto sanzioni anche Novara, Imolese e Pergolettese. Il Novara, essendo nel frattempo in D, sconterà la penalizzazione nel prossimo campionato professionistico a cui parteciperà. Imolese e Pergolettese hanno già affrontato il ricorso ma proprio le sentenze pronunciate nei loro confronti complicano il caso.

CHIACCHIO: “CASO DIFFICILE”. L'udienza per il Calcio Foggia, come detto, si terrà subito dopo Natale. Nell'attesa, i tifosi rossoneri conservano la speranza di vedersi restituiti, almeno in parte, i quattro punti guadagnati sul campo ma persi nelle aule giudiziarie. Non sarà però facile. A confermarlo è l'avvocato Chiacchio, che fa riferimento proprio alle due recenti sentenze d'appello, pronunciate nei confronti di Imolese e Pergolettese: “Quello che più mi spiace – confida il legale – è che occorrerà approntare la difesa dopo che sono state emesse sentenze su casi identici o quasi con risultati certamente non favorevoli. È inutile negare che tutto ciò rende molto più complicato il ricorso. Uno dei motivi di appello che avremmo presentato è per esempio stato negato all'Imolese”.

LA SENTENZA IMOLESE. Chiaro il tentativo di derubricare in ammenda la sanzione per la tardata presentazione della documentazione. Era accaduto, così, infatti alla società emiliana. In primo grado, il Tribunale federale aveva inflitto all'Imolese un'ammenda di 10mila euro per aver presentato un documento di solidità finanziaria non corrispondente a quello richiesto dalla Figc. La sentenza di appello, tuttavia, è emblematica della rigidità con cui gli organi di giustizia federale stanno decidendo sui primi casi di applicazione della nuova normativa. La Corte federale ha, infatti, accolto il ricorso della Procura, richiamando l'art. 32 comma 5bis del codice di giustizia sportiva e sanzionando l'Imolese con due punti di penalizzazione. “La solidità finanziaria del nuovo proprietario dell'Imolese non è in discussione” ragiona Chiacchio “ma è stato fatto valere il mancato rispetto del termine previsto”.

IL CASO PERGOLETTESE. C'è poi il caso Pergolettese analogo a quello del Foggia. In primo grado, alla società di Crema sono stati inflitti due punti di penalizzazione, proprio per il deposito in ritardo dell'atto di acquisto della società, da parte degli eredi del presidente Micheli. La sentenza della Corte federale d'appello ha ridotto a uno i punti di penalizzazione e si è in attesa della pubblicazione delle motivazioni. Saranno proprio queste ultime a dare un quadro ulteriore all'avvocato Chiacchio per studiare le strategie difensive.

IL CERTIFICATO CARICHI PENDENTI. Le vie d'azione, tuttavia, sono strette. Anche perché per il Foggia si aggiunge la questione peculiare legata alla mancata esibizione del certificato dei carichi pendenti di Nicola Canonico. La società rossonera ha scelto di non presentarlo anche successivamente al deferimento. Si punterà sull'equipollenza di una dichiarazione sostitutiva rispetto al certificato originale. Resta però il problema del ritardo nella presentazione; se non dovesse essere accolto il primo motivo di appello, legato in particolare alla necessaria attesa della registrazione dell'atto di cessione prima del deposito, tutto il castello difensivo crollerebbe.

di Michele Gramazio