Campi Diomedei, è una questione di "scuse": polemica Movimento 5 Stelle - Landella
“Una forza politica dovrebbe sempre avere il coraggio delle proprie posizioni. Nasconderle non è mai una dimostrazione di serietà. Sulla vicenda dell’annullamento dell’autorizzazione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Foggia e BAT per la realizzazione del Parco Archeologico Campi Diomedei, non sono io a dover chiedere scusa alla città. Né sono io a dovermi scusare con il Movimento 5 Stelle. Ho semplicemente ricordato la battaglia, pubblica e manifesta, portata avanti dal movimento di Beppe Grillo contro quest’opera. Mi aspettavo che la consigliera regionale Rosa Barone la rivendicasse invece di utilizzare come una sorta di paravento la terzietà del Direttore Generale del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, Gino Famiglietti, e della Soprintendente ad interim, architetto Maria Giulia Picchione". Non sembra destinatata a fermarsi la polemica attorno allo stop ai lavori per la realizzazione del Parco Campi Diomedei. E il sindaco di Foggia, Franco Landella, che già aveva annunciato il ricorso al Tar, replica al Movimento 5 Stelle che lo ha accusato di "illazioni".
LA POLEMICA. La consigliera regionale, Rosa Barone aveva infatti invitato Landella a “non strumentalizzare politicamente la decisione della Soprintendenza di Foggia di bloccare i lavori per il Parco dei Campi Diomedei. Un provvedimento che non dipende in alcun modo dal Movimento 5 Stelle, per questo pretendiamo le scuse del Sindaco per le sue gravi insinuazioni”. Un giudizio confermato dal parlamentare, Giorgio Lovecchio, tirato in ballo anche da Vittorio Sgarbi.
LA REPLICA. Ora, però, Landella reagisce: "Nel provvedimento con cui è stata annullata l’autorizzazione rilasciata nel gennaio scorso, è espressamente citata la sollecitazione operata dalle associazioni che in questi anni si sono schierate contro il progetto del Parco Archeologico Campi Diomedei, al cui fianco c’è sempre stato il Movimento 5 Stelle e la stessa consigliera regionale Rosa Barone in prima persona. Capisco che adesso che è stato raggiunto l’obiettivo di bloccare i lavori che riguardano uno dei più grandi parchi urbani del Mezzogiorno d’Italia, il Movimento 5 Stelle adotti la tecnica, tutta politicante, del gioco del cerino, collocandosi alle spalle della Soprintendenza, nella speranza che i foggiani dimentichino l’attività di interdizione portata avanti sinora, probabilmente con il solo ed unico obiettivo di impedire al sindaco in carica di inaugurare l’opera. Purtroppo, però, questo non è possibile. Chi si è impegnato politicamente contro quest’intervento di riqualificazione e di ammodernamento della città ha una precisa identità, che è doveroso ricordare alla nostra comunità".
I CAVALLI STALLONI. D’altro canto, le opinabili argomentazioni sulla base delle quali è stata annullata l’autorizzazione della Soprintenenza sono esattamente le tesi che il Movimento 5 Stelle ha sempre sostenuto, a partire dalla presunta mancata valorizzazione del Complesso Deposito Cavalli Stalloni, com’è facilmente verificabile rileggendo le cronache del recente passato.
Al contrario del Movimento 5 Stelle e della consigliera Barone, l’Amministrazione comunale ed una larghissima fetta di foggiani credono fermamente nella bontà di un progetto che, viceversa, valorizza il Complesso Deposito Cavalli Stalloni ed il suo patrimonio attraverso la definizione di percorsi dedicati all’ippoterapia e conferma la destinazione di 3,80 ettari di terreno alle attività dell’Ufficio Incremento Ippico regionale.
REGIONE, TAP E TAV. Oltre a rivolgersi alla Regione Puglia - "che spero voglia e sappia essere accanto all’Amministrazione comunale in questo frangente" - Landella poi conclude chiamando in causa i grillini: "Il Movimento 5 Stelle abbia il coraggio delle sue posizioni, contrarie ed ostili al Parco Archeologico Campi Diomedei, di fronte alla città. E dica ai foggiani, se ne è in grado, quali sarebbero dal suo punto di vista le modifiche di cui avrebbe bisogno il progetto, ed anche quali sarebbero i tempi necessari per operarle. La filosofia della paralisi, di cui il Movimento 5 Stelle si è goffamente fatto interprete su questioni come la Tav e la Tap, solo per fare due esempi tra i più noti, non è una opzione politica. È semplicemente una via per favorire la regressione delle comunità”.