Elezioni/ Destra foggiana e infiltrazioni mafiose: Boccia accusa, Ciarambino ribatte
"La destra foggiana o è infiltrata dalla criminalità o la infiltra. Altrimenti non si spiegano gli scioglimenti dei Comuni di Foggia e Cerignola. E Salvini e Meloni che fanno? Anziché scusarsi con i foggiani vengono qui e dicono che non c’entrano nulla con questo scempio. Anzi, vengono qui e assolvono al posto della magistratura i protagonisti di questi disastri". Non si esauriscono le polemiche per le parole del leader della Lega che ha "assolto" l'ex sindaco di Foggia, Franco Landella. E così Francesco Boccia, responsabile Regioni e Enti locali della Segreteria nazionale PD e capolista al Senato in Puglia, parlando dal palco di un comizio a San Severo (Foggia) con Raffaele Piemontese, Valentina Lucianetti e Teresa Cicolella, candidati nelle liste PD a Camera e Senato, ha tuonato contro gli avversari politici. "Intanto però voi e tutti noi siamo umiliati dalla loro politica e dai loro scellerati amministratori imputati di collateralismo, se non sostegno diretto alle organizzazioni criminali. San Severo e tutta la Capitanata devono ribellarsi a questa destra".
LA RISPOSTA. Alle parole di Boccia ha replicato Antonio Ciarambino, candidato nella lista di Forza Italia per il Senato. Utilizza i social - "non avendo l'indirizzo dell'onorevole Boccia, non so come fargli arrivare questo mio risentimento dettato dalle sue parole in libertà" - e replica, sentendosi "indirettamente chiamato in causa per essere un candidato della coalizione di centrodestra". Parla del commissariamento - "Ciò che si deduce da un provvedimento ministeriale che, mi sia consentito, per esigenze professionali, conosco quanto meno meglio dell'Onorevole Boccia, è uno spaccato di vita amministrativa discutibile, tanto quanto può essere quella di altre amministrazioni, regionali e comunali, ma che non si traduce in connivenza o sudditanza con la criminalità organizzata ma che politicamente è tornato utile per decapitare tante teste peggio della ghigliottina di Robespierre". Poi, l'affondo finale, spostando il terreno dello scontro da Foggia a Manfredonia: "Chi ha sbagliato pagherà dinanzi alla magistratura foggiana che sta facendo il suo lavoro e non ha bisogno di tutori e protutori politici. Foggia non ha bisogno di un nuovo Savonarola che ricorda solo i comuni governati da rappresentanti del centro destra, dimenticando quelli del centrosinistra. Sono un garantista. Mi viene facile anche per deformazione costituzionale, prima, e professionale poi. Per questo credo che il comune di Manfredonia, all'epoca amministrato da un governo di centrosinistra sia stato vituperato almeno quanto quello di altri centri. Ma non ho sentito, in quell'occasione, alcuna presa di posizione dell'Onorevole Boccia o di altri candidati del centrosinistra. Come gli untori di manzoniana memoria, state infangando l'onore e la dignità di una intera comunità".