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  • Pubblicata il: 01/05/2021 21:51:59

"È passato il presidente..." : ecco cifre e acquisti ‘dell’affarista’ Iaccarino con i soldi del Comune

“Io sono un affarista nato, io vivo di affari, a me le chiacchierate a perdere tempo mi scocciano… me ne vado da un’altra parte…”. Non ha peli sulla lingua Leonardo Iaccarino, dialogando con due colleghi vigili del fuoco. Si vanta del suo pragmatismo e ostenta quella che ritiene la sua ‘potenza’ che gli deriva dall’essere presidente del consiglio comunale: usare la cassa del Comune come un bancomat per acquisti personali.

GLI AFFARI. È uno spaccato deprimente quello che emerge dalle 56 pagine di ordinanza firmate dal gip Antonio Sicuranza. Leonardo Iaccarino usa la prestigiosa carica pubblica a fini totalmente privatistici e lo fa anche per acquisti di modico valore. Un modus operandi che egli stesso cristalizza in una conversazione intercettata con la ex moglie convivente, in una delle occasioni in cui aveva acquistato beni personali a spese del Comune: “Marianna, mo tengo la possibilità di rubarmi 600 euro dal Comune e mo mi devi rompere i co… C’è la gente che va a comprarli e io li vado a rubare”.

IRRIDE IL DIRIGENTE. Gli affari lui, insomma, li sa fare. Mette tutto in conto. Tanto “paga Michele”… E Michele sta per Michele Manca, il dirigente comunale che Iaccarino ridicolizza – come annota il gip – “con la sua arroganza politica, definendolo pisciaturo con i suoi collaboratori allorquando si è auto-autorizzato le spese (ovviamente finalizzate a soddisfare privati interessi) relative al capitolo di spesa appannaggio della Presidenza del Consiglio Comunale”.

LE SPESE PAZZE. Spende per sé, per sua sorella e per la moglie convivente – che lo istigano, entrambe, agli acquisti - e, poi, per accontentare la donna con cui intesse una relazione sentimentale. Beni di ogni genere: due termoscanner e due confezioni di gel igienizzante alla Farmacia Tartaglia per un valore di 200 euro; altri 850 euro per “decorazioni e suppellettili natalizie” presso il vivaio Ricciotti. All’uscita da Euronics, dopo aver addebitato al Comune 525 euro per l’acquisto di una stampante e due cartucce toner, due mouse, un mousepad e casse acustiche, Iaccarino si rammarica per aver dimenticato di aggiungere un regalo. È la sua compagna a lamentarsi: “Ho sbagliato perché potevo prendere la tavoletta grafica per A.. (la figlia..) a Natale”. “Abbiamo fatto come il ca…” risponde Iaccarino.

IL CONTO APERTO. Da Buffetti, l’ex presidente del consiglio comunale sembra avere un conto aperto, ovviamente a carico del Comune. Si reca più volte tra settembre e dicembre 2020. Riaprono le scuole e il 12 settembre acquista uno zaino e poi penne, righelli, squadre e un raccoglitore per un importo complessivo di 855 euro. A novembre altri zaini e accessori per cellulari. Spende 315 euro ma preannuncia il suo ritorno. Una settimana dopo, infatti, eccolo puntuale per acquistare una tracolla jeansata per il computer portatile. “A quanto stiamo?” chiede al dipendente che lo sta servendo. Il conto è ancora basso, 543 euro. “Aspetta ancora un poco” ordina Iaccarino. Ci torna una settimana prima di Natale per acquistare carte chic da canasta: altri 105 euro. Chissà che non le abbia utilizzate la sera di Capodanno, poco prima di sparare sul balcone. Da Buffetti tornerà un’ultima volta utilizzando un camion dei vigili del fuoco, in compagnia di due colleghi. E lo fa solo per dimostrare la sua ‘potenza’: “Con me ci si diverte… ci si sfuma… ci si colora… ma voi lo sapete che io quando mi siedo là.. poi vi farò solo divertire… e dove andiamo andiamo non si deve pagare niente…”. Detto fatto, entra in cartoleria con uno dei due e preleva 3 power bank e 8 penne. “Giuseppe io me ne vado” dice Iaccarino. “Posso segnare…” gli risponde il commesso. “Devi” dispone il politico.

I LIBRI IN CONTO A MICHELE. La stessa storia si ripete presso la libreria Patierno, utilizzata per acquistare i libri di scuola dei figli e non solo. “Oh amore lo sai quanto ha fatto uscire Patierno?” dice Iaccarino all’amante. “Settecento euro di libri, che mariulazz. Dieci-undici libri abbiamo preso”. “Si è preso un bel po’, l’anno scorso quanti ne abbiamo presi?” risponde la donna. “Va bè c’era pure lo zaino”. Ma da Patierno, Leonardo Iaccarino si reca pure per acquistare i libri della saga completa di Harry Potter, il cui corrispettivo è posto a carico del Comune di Foggia. E il copione è consolidato. “La solita cosa che mi fai firmare tu…” precisa Iaccarino al momento del pagamento. “Te la vedi con Michele (ndr il dirigente Manca). Gli dici ‘è passato il presidente’, grazie”.

IL CARCERE. Secondo il gip, il modus operandi è una caratteristica dell’uomo Iaccarino. Per il magistrato “il carcere è l’unica misura cautelare che può fermarlo”, per impedirgli “di continuare a coltivare quei rapporti con un sottobosco al quale appare sconosciuto il rispetto non solo della legalità ma anche di quel minimo di decoro e di reputazione personale”.

di Michele Gramazio