Stampa questa pagina
  • Pubblicata il: 14/07/2021 11:30:35

Sul Gargano incendio da incubo come nel 2007, le fiamme tra Vico e Ischitella sono state domate ma i danni sono ingenti

Polemiche per il ritardo dell'intervento dei canadair

Sono andate avanti per tutta la notte le operazioni di spegnimento dell'impressionante incendio scoccato nelle prime ore della mattinata di ieri – 13 luglio – nella zona di Vico del Gargano in località Mannarella e sviluppatosi per diversi ettari di macchia mediterranea verso Ischitella, alimentato da venti di scirocco.

L'INCENDIO. Quarantacinque persone, compreso bambini, sono state costrette a evacuare dalle proprie abitazioni per qualche ora, prima di farvi ritorno in tarda serata. Sono numerose le aziende devastate: due frantoi sono andati completamente in fumo e un'azienda vivaista ha perso l'intera produzione. Sul posto sono stati impegnati per ore i vigili del fuoco e i volontari della Protezione Civile. Solo dopo qualche ora, intorno alle 13,30, sono giunti a supporto aerei canadair  e i ritardi nell'attivazione dei soccorsi sono in queste ore causa di polemiche, anche ricollegate al fatto che il Gino Lisa prima dell'estate avrebbe dovuto costituire la sede del centro regionale di controllo degli incendi boschivi.

I DANNI. Intanto, nella prima mattinata di oggi, l'incendio può dirsi domato anche se sono comunque ripresi i lanci d'acqua da parte dei canadair, utili a spegnere eventuali nuovi focolai. Le Giacche Verdi Gruppo Gargano hanno così commentato l'avvenuto spegnimento dell'incendio dopo un'intera notte di lavoro: “Al momento il fuoco è spento – scrivono - e non sembrano esserci focolai attivi. In questi minuti gli aerei stanno bonificando l’area interessata. È il momento della conta dei danni. Sono tanti. La nostra comunità ha oggi perso un grande patrimonio ambientale e diversi concittadini hanno avuto notevoli perdite materiali. È un brutto capitolo della nostra storia che riporta alla mente l’incendio di Peschici del 2007”. Gli ettari andati in fumo sono almeno 300, qualcuno parla di 500 ettari andati distrutti. (Foto Protezione Civile Pegaso Vieste)

di Michele Gramazio