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  • Pubblicata il: 12/05/2019 13:08:07

"Museo della memoria '43", il ricordo di Alfonso De Santis

L'omaggio nel giorno dell'inaugurazione

Nel giorno in cui alla nostra città viene donato, dal Comitato per la realizzazione del monumento alle vittime del ‘43, un museo, permanente, dedicato alla memoria di quei tragici giorni, con i suoi terribili eventi, la successiva occupazione alleata e la rinascita, il nostro pensiero non può non andare a una persona che ha speso la sua vita affinché la memoria della nostra città non andasse perduta: Alfonso De Santis. 

L’OMAGGIO AD ALFONSO DE SANTIS. Tipografo, con lo storico esercizio in Via della Repubblica, scrittore e storico; sino agli ultimi giorni della sua esistenza ha sempre sperato di poter vedere realizzato il suo sogno: un monumento o un museo dedicato ai tragici eventi che lui stesso aveva vissuto da bambino e raccontato nei suoi libri che tanto successo ebbero. Testimone diretto dei giorni dei bombardamenti e poi vittima di quella che fu l’altra tragedia che colpì i foggiani sopravvissuti: lo sfollamento, nella sua città di Troia. Artefice di tante battaglie per i suoi ideali in favore di Foggia, come quella storica combattuta e vinta per far ottenere a Foggia la Medaglia d’oro al valor Militare, aveva sempre gli occhi lucidi, Alfonso, quando si parlava di quella estate del ‘43: quasi tutte le sere lo incontravo, nella sua tipografia, che è vicino casa, e mi fermavo a parlare con lui. Mi mostrava con orgoglio i suoi cimeli, ricordi, le tante lettere scritte alle istituzioni e anche al presidente della Repubblica, perché si adoperassero per dare a Foggia un Monumento alle vittime del 43. I suoi occhi erano sempre lucidi quando si parlava di questi eventi. Ricordo la sua gioia quando, dopo la costituzione del nostro Comitato per la realizzazione del monumento alle vittime del 43, andai a dare la notizia che lo avremmo voluto come socio onorario: ne fu felice e fu uno dei soci sempre presenti e attivo in tutte le manifestazioni organizzate dal Comitato. 

IL SALUTO. Purtroppo Alfonso non è riuscito a vedere ultimato il suo desiderio: ha lasciato questa terra con la tristezza nel cuore, ma oggi, che si è realizzato uno dei suoi sogni, dal cielo siamo certi che una lacrima, questa volta di gioia, righerà il suo volto. Ciao Alfonso. Questo museo è dedicato anche a te e ai tanti nostri concittadini, memori di quei giorni, che ci hanno lasciato e a quelli che ancora restano, testimoni di giorni che mai più devono essere rivissuti.
(Salvatore Agostino Aiezza)

di Redazione