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  • Pubblicata il: 29/08/2018 11:29:30

Randagismo, maltrattamento e abbandono di animali, querelato il sindaco Franco Landella

Dal sequestro di via Manfredonia al nuovo canile mai realizzato

“Legge Quadro in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo” (n. 281 del 1991) e “Maltrattamento e Abbandono degli animali” (art. 727 del codice penale). È quanto non avrebbe ottemperato, nell’esercizio delle proprie funzioni pubbliche, il sindaco del Comune di Foggia, Franco Landella, secondo la denuncia presentata ai Carabinieri dalla responsabile dell’associazione “Guerrieri con la coda”, rappresentata da Anna Rita Melfitani.

DA GIUGNO 2017 AD AGOSTO 2018. Stando al documento – presentato lo scorso 27 agosto, probabilmente esito dell’ennesimo caso di maltrattamento di un cane avvenuto nella città di Foggia, LEGGI – si sarebbe verificato un “maltrattamento di animali” in un arco di tempo compreso tra il 6 giugno del 2017 e il 27 agosto 2018. In pratica, a quanto si apprende dalla querela, all’amministrazione comunale – e dunque al Sindaco di Foggia – sarebbero ascrivibili molti dei casi di maltrattamento e abbandono di animali avvenuti più o meno di recente nel capoluogo dauno – alcuni dei quali segnalati nella documentazione fornita.

“MODO SUPERFICIALE”. La principale responsabilità del Primo Cittadino, sempre stando al parere dell’associazione animalista che ha presentato la denuncia, è quella di non avere né un Canile-rifugio e né, “cosa ancor più grave”, un canile sanitario, poiché – riprendendo il documento – avrebbe “trattato il problema in modo superficiale”, sottovalutando i casi di “cani feriti, operati e cucciolate recuperate sul territorio e messi in posti non idonei”. Una sottovalutazione che, aggiungono dall’associazione, sarebbe anche la causa di casi di diffusione di virus quali “parvovirosi”, “cimurro” e “rogna” – con pericolo anche per gli esseri umani. A fronte dell’accusa di “disinteresse”, la Melfitani fornisce un breve resoconto che parte proprio dal 2016, quando cioè ebbe luogo il sequestro preventivo dell’area del Canile di via Manfredonia ad opera del servizio Ecologia della Polizia Municipale e dell’A.S.I. Veterinaria di Foggia, causa la non idoneità delle condizioni igieniche dello spazio.

MAI UN CONTRIBUTO NEANCHE PER IL CIBO. In una delle successive riunioni inoltre, e in attesa di ripristinare uno spazio comunale adeguato, dopo essersi rivolto ad alcune realtà attive nel volontariato in materia di animali (tra cui la stessa “Guerrieri con la coda”), chiedendo loro aiuto nel dare rifugio e assistenza in caso di bisogno, il sindaco Landella avrebbe praticamente “dimenticato” il problema. A conferma di questo disinteresse istituzionale, la mancata ricezione da parte dell’associazione “Guerrieri con la coda” di contributi in grado di gestire le spese di ricovero e di assistenza degli animali randagi, neanche per quanto riguarda i trattamenti antiparassitari e il cibo necessario – spese ricadute poi sulla stessa associazione.

IL NUOVO CANILE?. Dopo aver individuato in un’area di via Sprecacenere lo spazio interessato ad accogliere un nuovo canile, e nell’attesa di un finanziatore non meglio individuato, nell’arco di oltre un anno la situazione non è cambiata, tanto che, ad oggi, stando sempre al documento, “il randagismo è allo sbando poiché gli animali non si sa dove ricoverarli”. I cittadini, aggiunge ancora la responsabile dell’associazione (che di certo ha il polso di una situazione oggettivamente critica), sono di fatto costretti a fare da sé, “dividendosi gli animali senza microchip e senza tracciabilità”, spesso avendo a che fare con intere cucciolate e con “femmine” non sterilizzate che, presumibilmente, non fanno altro che aumentare il problema. Infine, sia per l’eventuale riconoscimento del danno e sia a sfondo penale, la stessa Anna Rita Melfitani fa sapere di essersi costituita parte civile.

di Redazione