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  • Pubblicata il: 13/03/2015 10:35:42

Regionali, Santarella ha deciso: il ‘non barese’ si candida con il Movimento Schittulli

La decisione dell’ex assessore provinciale

Alla conferenza stampa di presentazione della candidatura aveva fatto discutere per il suo slogan – ‘Non sono barese’ – ma non aveva annunciato la lista. Ora, arriva la decisione ufficiale: “Totale convergenza sulle priorità programmatiche per il rilancio della Capitanata e profonda condivisione di un modo di fare politica scevro da gerarchie preconfezionate ma attento ad ogni sollecitazione di democrazia interna, ad esclusiva tutela delle istanze del territorio e del progetto politico comune chiamato a veicolarle: sono questi i fattori che hanno determinato la scelta di accostare il mio nome a quello del Movimento Schittulli, tra le cui fila sarò candidato per le prossime regionali”.

FOGGIA E TARANTO. In una nota diramata agli organi di stampa, l’ex assessore provinciale Savino Santarella scioglie ogni riserva sulla sua collocazione in vista delle consultazioni elettorali. “Una decisione presa convintamente in virtù della sintonia tra le finalità del mio impegno, finalizzate a riportare la Capitanata al centro delle dinamiche che contano (valorizzandone appieno le potenzialità inespresse), e gli obiettivi del professor Schittulli che nei recenti colloqui mi ha ribadito quanto abbia a cuore le sorti delle due province dimenticate dal governo di centrosinistra, Foggia e Taranto”.

MONTI DAUNI E GINO LISA. “Per la nostra Capitanata – evidenzia Santarella - Schittulli ha ben chiaro un piano che sfrutti appieno la vocazione turistica del Gargano, colmi il gap infrastrutturale dei Monti Dauni e concretizzi l'enorme potenziale del comparto agricolo ed agroalimentare attraverso, rispettivamente, la riattivazione del Gino Lisa e l'adozione di misure concrete atte a favorire l'export”.

IL NOTAIO. “Schittulli – conclude Santarella - mi ha anche ribadito la volontà già espressa pubblicamente di firmare le dimissioni preventive da rassegnare qualora i punti salienti del suo programma (previamente verbalizzati da un notaio) non dovessero essere rispettati entro il primo anno di governo: ulteriore garanzia di serietà e convinzione nei propri mezzi”.

di Redazione