Stampa questa pagina
  • Pubblicata il: 15/06/2015 17:43:52

Ricorso elettorale, Landella si gode la vittoria e stuzzica Marasco: “Dimostra maturità, chiedimi scusa”

«Dopo il Tar anche il Consiglio di Stato ha chiarito, questa volta in modo definitivo, la legittimità formale della vittoria elettorale del 9 giugno dello scorso anno. Una notizia che accolgo con quella serenità che vorrei fosse finalmente restituita anche al dibattito politico-amministrativo, sino ad oggi troppo spesso inquinato da rabbia, rancore e delegittimazione». È il commento del sindaco di Foggia, Franco Landella, alla notizia del rigetto del ricorso presentato dal consigliere comunale Augusto Marasco contro l’esito elettorale delle comunali del 2014 (LEGGI:  Marasco si arrende: Landella è anche il suo sindaco, ma "Foggia è tornata indietro di almeno 15 anni")


“UNA BRUTTA PAGINA”.
«Oggi viene chiusa, al di là di ogni dubbio, la pagina di costante delegittimazione operata da Augusto Marasco contro la mia persona e la mia funzione – dichiara il sindaco di Foggia –. È stata una brutta pagina per la nostra città, sul cui governo comunale sono state più volte e ripetutamente allungate ombre e sospetti, ribadite in ogni pubblica seduta dell’Assemblea consiliare, a cominciare da quella del suo insediamento. Una brutta pagina per la democrazia e per la volontà popolare della nostra comunità, sulle quali ripetutamente e costantemente sono stati avanzati dubbi, sollevando pesanti sospetti sull’intera filiera istituzionale che ha presieduto la procedura elettorale – sottolinea il primo cittadino –. Una brutta pagina per quelle forze politiche che hanno assecondato questa deriva senza prendere le distanze da un comportamento orientato perennemente alla velenosa delegittimazione del mio ruolo e della mia funzione».

UN’AZIONE MARTELLANTE. «Come ho avuto modo di affermare in più circostanze, nessuno ha mai messo in discussione il diritto del consigliere Marasco di promuovere azioni tese ad ottenere l’accertamento della regolarità della fase elettorale. Ciò che ho censurato è stata l’azione di delegittimazione istituzionale che il consigliere Marasco ha inteso mettere in atto – sottolinea il sindaco di Foggia –. Un’azione martellante portata avanti sino alla sentenza del Tar e successivamente proseguita in attesa dell’esito del ricorso in Consiglio di Stato. Un iter che ha raccontato bene l’assenza di una matura cultura politica in grado di permettere l’accettazione e la metabolizzazione di una sconfitta elettorale».

L’INSEGNAMENTO. «Oggi il Consiglio di Stato ha reso definitivamente chiaro il quadro, sotto tutti i punti di vista. Spero sinceramente che l’astio personale che il consigliere Marasco continua a dimostrare nei miei confronti lasci adesso il posto ad una interlocuzione di carattere politico-amministrativo aspra e anche dura, ma corretta nei toni e nei metodi – evidenzia il primo cittadino –. Senza alcuna volontà di polemica consiglio infine al mio ex sfidante di trarre da questa vicenda un insegnamento che potrà tornargli utile se, come sembra, egli vorrà continuare nell’impegno politico. Un insegnamento che appartiene alle regole basilari della politica e che chiunque abbia avuto la possibilità di militare in un partito conosce bene. Quello di oggi è un giorno positivo non per Franco Landella: sono le istituzioni e la democrazia che recuperano, agli occhi dei cittadini, una credibilità che Marasco, con i suoi atteggiamenti ed i suoi comportamenti, in modo più o meno inconsapevole, aveva contribuito a minare – conclude il sindaco di Foggia –. Sarebbe una dimostrazione di maturità politica se, dopo questa sentenza, Marasco rivolgesse le sue scuse pubbliche a tutti i soggetti istituzionali che con il suo fare ha delegittimato, dal momento che pur essendo inizialmente partito con una richiesta di riconteggio delle schede ha poi fondato il suo ricorso sul mettere in discussione la limpidezza dell’azione di chi aveva governato la procedura elettorale e di chi ne aveva sancito la validità».

di Redazione