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  • Pubblicata il: 15/02/2023 10:50:42

Tentato omicidio di Sinesi, svolta nelle indagini dopo oltre 6 anni: arrestato uno dei presunti autori

Determinante il contributo dei collaboratori di giustizia

Svolta nelle indagini per il tentato omcidio di Roberto Sinesi, capo clan della batteria "Sinesi - Francavilla". I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Foggia hanno infatti dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Bari, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia del capoluogo che ha diretto e coordinato le indagini svolte dai militari dell’Arma, a carico di una persona, attualmente detenuta al regime penitenziario differenziato del 41 bis O.P., ritenuta – allo stato del procedimento – gravemente indiziata dei gravi reati di tentato omicidio plurimo e pluriaggravato dal metodo mafioso ed al fine di agevolare la compagine criminale del clan “Moretti-Prellegrino-Lanza”, porto illegale di armi da fuoco, anche da guerra, e ricettazione.

LA VICENDA. Il tentato omicidio avvenne in pieno giorno, a Foggia, al Rione “Candelaro”, il 6 settembre 2016, mentre Sinesi si trovava in auto con la figlia Elisabetta e il nipotino, all’epoca di soli 4 anni. Sia il minore che lo stesso Sinesi rimasero feriti a seguito dell’esplosione di numerosi colpi d’arma da fuoco sparati da un commando con un fucile d’assalto AK 47 “Kalashnikov” e una pistola semiautomatica calibro 9mmX21, utilizzando un’autovettura di provenienza illecita, così come ricostruito in maniera certosina attraverso un sistema integrato di investigazioni tradizionali e tecniche, nonché il qualificato contributo di alcuni collaboratori di giustizia interrogati dalla DDA di Bari

GLI SPARI. Sempre in quella circostanza, come incontrovertibilmente stabilito da una recente sentenza passata in giudicato dopo il pronunciamento della Suprema Corte di Cassazione, Roberto Sinesi rispose al fuoco, sparando diversi colpi con un’arma, che in quel momento portava illegalmente al seguito, motivo per il quale è appunto condannato a 5 anni di reclusione.

LA SOCIETA' FOGGIANA. Secondo quanto riscontrato dagli Inquirenti nella fase delle indagini preliminari, la violenta azione criminosa consumatasi ai danni delle tre vittime, in ragione del noto passato criminale di Sinesi, lo specifico contesto ambientale e le plateali nonché cruente modalità di realizzazione, è ragionevolmente da inquadrare nel solco della nota guerra di mafia, risalente al 2015-2016, tra l’altro mai sopita, tra le batterie dell’associazione per delinquere armata, di tipo mafioso, convenzionalmente denominata “Società foggiana”, nell’ambito delle complesse dinamiche criminali del capoluogo riguardanti il controllo egemonico del territorio e delle relative attività illecite, principalmente nell’ambito dello spaccio di sostanze stupefacenti e delle attività estorsive.

L'AGGUATO. Va poi ricordato che lo 2 scorso marzo 2022, a Nettuno (Roma), già un altro nipote 15enne di Sinesi è rimasto parimenti gravemente ferito, insieme al padre Antonello Francavilla, in un altro agguato di matrice mafiosa, per il quale, a seguito di mirate indagini di Magistratura e Forze dell’Ordine, sono poi conseguiti altri provvedimenti cautelari.

di Redazione