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  • Pubblicata il: 02/05/2020 17:59:27

Undici anni di cultura spazzati via in due mesi: lo spazio-off del “Caffè tra le righe” chiude

A rischio le associazioni culturali che fanno cultura sul territorio

“Oggi tocca allo spazio-off”. Comincia così il video di Paola Marino e potrebbe finire qui, senza bisogno di spiegare. Basta guardare l’espressione del viso per intuire il tipo di messaggio del post pubblicato sui suoi social network. 


LE ATTIVITA’. Mentre le immagini inquadrano un pianoforte che trasloca altrove, la direttrice artistica dello spazio off “Caffè tra le righe” di San Severo annuncia la chiusura della sua creatura. “Un’associazione culturale che da undici anni si occupa di teatro – spiega la Marino – con corsi per bambini e per adulti, libri, incontri, scrittura creativa e con una rassegna jazz internazionale”. Un piccolo, grande faro di cultura e legalità nella città di San Severo – che, come Foggia, Cerignola e altri centri di Capitanata e non solo, si ossigenano attraverso presidi di questo tipo. 

 

80 POSTI NON SONO SOSTENIBILI. “La struttura teatrale di 80 posti chiude – spiega ancora la direttrice – i costi sono elevati, non ci sono agevolazioni per le associazioni culturali, e comunque ci rendiamo conto che aggregazioni di persone per un po’ di tempo non ci potranno essere: portare avanti una struttura del genere con 10 o 20 persone è impossibile. Si chiude anche questo capitolo”. Resta, in attesa di riaprire, l’area ristorazione del Caffè tra le righe, la quale dovrà fare a meno di qualche dipendente e, soprattutto, di una buona manciata di coperti – in un altro videomessaggio, Paola Marino lamentava proprio la mancanza di interventi di Stato, immediati e a fondo perduto, a sostegno dei ristoratori, comunque ingabbiati da utenze e affitti da sostenere a fronte di nessuna entrata.

 

LE COMPAGNIE TEATRALI DI FOGGIA. È solo uno dei tanti effetti più o meno diretti e nefasti delle chiusure anti-contagio da Covid-19: una realtà, quella delle associazioni culturali, ben presente anche nel capoluogo dauno, nel quale da alcune settimane è nato il Coordinamento delle compagnie teatrali indipendenti (LEGGI) composto da Teatro dei Limoni, Piccola Compagnia Impertinente, Teatro della Polvere e Piccolo Teatro. Anche in questo caso, i lavoratori della cultura – che lavorano e danno lavoro attraverso produzioni, seminari e laboratori – rischiano di patire prima di ogni altro il peso di questa crisi ma, soprattutto, il mancato intervento a loro sostegno da parte delle istituzioni, intese a tutti i livelli. Bastano pochi mesi di chiusura e immobilità, in casi del genere, per mandare all’aria anni di sacrifici e di lavoro, in un territorio che forse, più del pane, ha bisogno di spazi di legalità e di cultura. 

di Redazione