Un incontro per illustrare a tutte le associazioni della provincia di Foggia impegnate nel campo dell’accoglienza e dell’integrazione dei cittadini migranti, il piano ’Capo Free – Ghetto Out’, che riguarda la chiusura del ghetto di Rignano Garganico. Dal primo luglio il villaggio di cartone non esisterà più. Al suo posto, cinque campi diffusi sul territorio da 250 posti in cui le parole d'ordine saranno: migliore accoglienza, lavoro regolare e contrasto al caporalato. Guglielmo Minervini, assessore regionale alla Cittadinanza Sociale, sa che il progetto è ambizioso quanto complesso. Per questo, ha deciso di incontrare oggi pomeriggio in Prefettura, tutte le realtà impegnate nel mondo migratorio per spiegare l'idea, ascoltare le proposte, registrare le criticità e dare dei tempi di attuazione.
IL PROGETTO Nel corso dell'incontro, dunque, l'assessore Minervini ha illustrato come funzionerà il progetto ed il ruolo che avranno le associazioni di volontariato, che nel corso del dibattito hanno condiviso preoccupazioni e suggerimenti per sviluppare al meglio la nuova strategia di accoglienza. Al momento la Regione Puglia ha individuato tre campi in cui allestire le Tendopoli: azienda Fortore, Azienda Vulgano ed ex area Servizi di Amendola. Tutti spazi pubblici e già provvisti di servizi idrici, energetici e di rete fognaria. L'obiettivo è di aprire le porte dei campi e di chiudere il Ghetto a partire dal primo luglio.