“Chiudono la strada, danni a residenti e attività commerciali”: il grido di protesta da Tenuta Capaccio
La denuncia da località Giardinetto
Una lettera aperta per denunciare i disagi della chiusura della strada provinciale sp106 in località Giardinetto. Titolare e collaboratori dell’agriturismo Tenuta Capaccio tornano a lamentarsi della situazione che danneggia la loro attività commerciale (e non solo).
LA LETTERA. “Ormai, concordemente al trend di incuria e indifferenza politica che caratterizza la Capitanata, terra di conquista saccheggiata di importanti servizi come l’aeroporto, l’alta velocità e la scuola di polizia, anche i Monti Dauni, nell’indifferenza dei politici e amministratori locali, sono vessati da inaccettabili provvedimenti ostativi allo sviluppo del territorio. Ci riferiamo – scrive lo staff di Tenuta Capaccio - alla penosa chiusura imminente della strada provinciale SP 106 in località Giardinetto che collega i Monti Dauni settentrionali con quelli meridionali, arteria importante anche
per il collegamento con l'autostrada Bari/Napoli”.
I LAVORI. “La strada in questione – proseguono – sarà chiusa per i lavori che verranno realizzati per le ferrovie dello stato a causa della mancata previsione di una bretella che consenta il passaggio provvisorio: questa lacuna infrastrutturale costringerà a coloro che la percorrono quotidianamente (lavoratori, operatori commerciali e tanti contadini che si recano con i loro mezzi nei propri terreni) ad una deviazione di circa 20 km. Una deviazione che comporterà una notevole spesa per i comuni della parte settentrionale che smaltiscono i rifiuti nell’unica discarica del comune di Deliceto, incidendo negativamente sul territorio e sulle attività artigiane e commerciali. Il disinteresse delle amministrazioni per le strade che fiancheggiano la linea ferroviaria, ormai completamente distrutte e rese impraticabili dai mezzi che hanno eseguito i lavori per le ferrovie, scoraggia chi, come me, ha scelto di investire e creare posti di lavoro in una zona come questa, poco appetibile per l’imprenditoria locale. Per quanto appena descritto – concludono -, viene spontaneo prendere in prestito il claim di un politico che sta diffondendo in questi giorni il suo slogan e dire che Io non sono dei Monti Dauni”.
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