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“Concorso-beffa” della Provincia: “rinviato a data da destinarsi”

La determina dell'1° luglio blocca tutto (per ora)

I 31 dipendenti della società partecipata Diomede srl non prenderanno parte ai colloqui che, proprio in questi giorni, avrebbero dovuto aver luogo alla Provincia di Foggia, come fase preliminare del concorso pubblico praticamente cucito su misura per gli ex dipendenti dell'Ente (LEGGI) – dal 2002 in liquidazione e attualmente in causa proprio con l'istituzione diretta dal Commissario Costantini. 
 
IL RINVIO UFFICIALE. “Si comunica che il colloquio relativo alla selezione pubblica, per titoli e colloquio, per la costituzione di n. 31 rapporti di lavoro subordinato, a tempo determinato e part time (n. 25 ore settimanali), di categoria B – posizione economica B1 – area amministrativa, aventi la durata di tre anni, per le esigenze di funzionamento del sistema museale provinciale nonché di gestione dell’osservatorio turistico e dell’infopoint di capitanata è rinviato a data da destinarsi giusta determinazione dirigenziale n. 1722 del 1.07.2014”. Questa la comunicazione ufficiale della Provincia, alla luce dell'incontro avuto con l'avvocato Antonio Gabrieli il quale, proprio nei giorni scorsi (come ha avuto modo di spiegare LEGGI), ha incontrato il Commisario Costantitni e alcuni dirigenti provinciali. 
 
L'AVVOCATO GABRIELI. “Per ora abbiamo ottenuto solo un rinvio” scrive sui social network Gabrieli, consapevole che la guardia, anche alla luce di questo stop istituzionale, vada sempre tenuta alta. “L'incontro col commissario prefettizio – si legge ancora – ha suggerito di operare una riflessione in merito al bando di concorso de quo. Spero che tale riflessione possa condurre al trionfo della legalità, ma, se così non fosse, la nostra strada è già ben delineata: andremo avanti, pretendendo giustizia innanzi ad ogni autorità”. Una determinazione ben giustificata dalla tante – e varie – anomalie di un bando che, oltre a specificare quasi manifestamente il proprio tentativo di “internalizzazione” di alcuni dipendenti di una partecipata della Provincia, manca anche di alcuni requisiti essenziali per qualsiasi Pubblica Amministrazione: dai tempi eccessivamente ridotti, alle prove e conoscenze di lingua straniera ed informatica ormai obbligatorie secondo il Testo Unico sul pubblico impiego (art. 37 D. Lgs. 165/2001).
I 31 dipendenti della società partecipata Diomede srl non prenderanno parte ai colloqui che, proprio in questi giorni, avrebbero dovuto aver luogo alla Provincia di Foggia, come fase preliminare del concorso pubblico praticamente cucito su misura per gli ex dipendenti dell'Ente (LEGGI) – dal 2002 in liquidazione e attualmente in causa proprio con l'istituzione diretta dal Commissario Costantini.
IL RINVIO UFFICIALE. “Si comunica che il colloquio relativo alla selezione pubblica, per titoli e colloquio, per la costituzione di n. 31 rapporti di lavoro subordinato, a tempo determinato e part time (n. 25 ore settimanali), di categoria B – posizione economica B1 – area amministrativa, aventi la durata di tre anni, per le esigenze di funzionamento del sistema museale provinciale nonché di gestione dell’osservatorio turistico e dell’infopoint di capitanata è rinviato a data da destinarsi giusta determinazione dirigenziale n. 1722 del 1.07.2014”. Questa la comunicazione ufficiale della Provincia, alla luce dell'incontro avuto con l'avvocato Antonio Gabrieli il quale, proprio nei giorni scorsi (come ha avuto modo di spiegare LEGGI), ha incontrato il Commisario Costantitni e alcuni dirigenti provinciali. 
L'AVVOCATO GABRIELI. “Per ora abbiamo ottenuto solo un rinvio” scrive sui social network Gabrieli, consapevole che la guardia, anche alla luce di questo stop istituzionale, vada sempre tenuta alta. “L'incontro col commissario prefettizio – si legge ancora – ha suggerito di operare una riflessione in merito al bando di concorso de quo. Spero che tale riflessione possa condurre al trionfo della legalità, ma, se così non fosse, la nostra strada è già ben delineata: andremo avanti, pretendendo giustizia innanzi ad ogni autorità”. Una determinazione ben giustificata dalla tante – e varie – anomalie di un bando che, oltre a specificare quasi manifestamente il proprio tentativo di “internalizzazione” di alcuni dipendenti di una partecipata della Provincia, manca anche di alcuni requisiti essenziali per qualsiasi Pubblica Amministrazione: dai tempi eccessivamente ridotti, alle prove e conoscenze di lingua straniera ed informatica ormai obbligatorie secondo il Testo Unico sul pubblico impiego (art. 37 D. Lgs. 165/2001).

di Redazione 


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