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“Faccio tutto in 5 anni e non mi ricandido”

Leonardo Di Gioia annuncia la sua ricetta: "Basta con i partiti e il foggianesimo. Servono competenze".

“La mia è una proposta basata su un arco di tempo di cinque anni: una sola legislatura per superare gli immobilismi e i veti incrociati della politica. E al termine non mi ricandiderò”. Dopo aver attraversato l'intero arco degli schieramenti, Leonardo Di Gioia, per annunciare la sua candidatura alla carica di sindaco di Foggia, imbocca la strada della “rottura” nei confronti dei partiti. Conosce bene le obiezioni che potranno venirgli mosse dagli avversari: quelle di aver fatto del “trasformismo” un mezzo per la sua carriera politica e allora gioca d'anticipo chiudendo le porte ai simboli e alle bandiere.

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“ALTRO CHE DELFINO: QUI TI AFFOGANO”. Tirato in ballo da destra e da sinistra alla ricerca di nuove coalizioni, il quarantatreenne commercialista foggiano si smarca da ogni ipotesi di “strizzate d'occhio” ai partiti e ai loro elettori. “Non sogno una carriera da sindaco ma di poter agire senza compromessi” dichiara. Per farlo si rivolge al mondo associativo e dei professionisti annunciando un insieme di liste civiche (per lo meno quattro) e associazioni pronte a sostenerlo. Tra di esse di certo Compagnia delle Opere da cui proviene anche l'ex ministro della Difesa, Mario Mauro. Così come è certo che diversi esponenti della politica cittadina degli ultimi anni troveranno "asilo" nella coalizione di Di Gioia. Porte chiuse invece ai partiti e alle loro strutture. Contro le quali lancia il suo affondo e si toglie qualche sassolino dalla scarpa: “I miei valori sono affini a quelli del centrodestra ma all'interno dei partiti non si può crescere. Non sono un tipo che riesce ad accettare di essere il delfino a vita di qualcun altro. Anche perchè – aggiunge con un sorriso amaro – a Foggia la pacca sulla spalla di chi dovrebbe lanciarti, in realtà ti spinge in basso per farti affogare”.

VALZER DI PARTITI. Del resto, la sua, appare una scelta obbligata. Per chi, nel 2004 è stato eletto consigliere comunale nelle fila di Alleanza Nazionale, quattro anni più tardi ha rivestito la carica di assessore provinciale del bilancio in una Giunta targata Pdl, nel 2011 è passato tra le fila dei montiani di Scelta Civica per poi giungere a ricoprire la carica di assessore regionale in una Giunta di sinistra, affascinato dal concetto di “contaminazione culturale” propostogli da Vendola, altri “spazi di manovra” non vi sono. Paolo Agostinacchio, peraltro, durante la presentazione del candidato di centrodestra, Franco Landella, aveva puntato il dito contro i “traditori” e il pensiero, in molti dei presenti, era corso proprio alla figura di Di Gioia.

LIBERI DI AGIRE. Spazio allora a quello che definisce un "assembramento di associazioni". Il concetto lanciato appare chiaro. Fuori dalle briglia dei partiti si è liberi di agire e per questo basta un solo mandato per mettere a posto le cose. “Tra qualche giorno ad esempio" - annuncia Di Gioia - "saremo pronti ad indicare chi farà parte della squadra di governo nei posti strategici per la città.” E poi attacca: “Sfido gli altri a farlo, visto che nei partiti gran parte del tempo si perde a trattare per poltrone e assessorati”.

PAROLA CHIAVE: LA COMPETENZA. Il leit-motiv che fa da sfondo alla presentazione della nuova avventura elettorale è quello delle competenze al di là delle ideologie: “Risponderemo al foggianesimo con la ricerca delle giuste professionalità e la qualità delle proposte” - promette Di Gioia - “occorrerà, ad esempio, intensificare i rapporti con la Regione per migliorare la capacità di intercettare fondi”. Anche sul risanamento dei conti "non faremo sconti. Conosco bene la situazione: per motivi professionali sono stato relatore alla Corte dei Conti sui danni prodotti alle casse del Comune". E a chi gli chiede come si porrà sui temi cruciali della città risponde: "Chiunque vincerà le elezioni dovrà assumere decisioni importanti. Sui rifiuti? L'operazione Amiu è fondamentale anche se occorrerà rinegoziare la quota di partecipazione del Comune di Foggia. Cosa ne penso della situazione delle ex municipalizzate? Ogni soluzione non dovrà andare nel solo interesse dei lavoratori". Accenni di programma per ora; per il resto, così come per conoscere la rete di associazioni che si schiereranno apertamente a favore di Di Gioia occorrerà aspettare. Qualche giorno.

di Redazione 


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