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“Gatti, serpenti e topi giganti”. Il cantiere abbandonato di via Marinaccio

Da una segnalazione di un lettore, le foto dello scempio

“Gatti, serpenti e topi giganti”. Il cantiere abbandonato di via Marinaccio
Da una segnalazione di un lettore, le foto dello scempio
 
 
 
“Segnalo a questa redazione: uno scempio in via Marinaccio! Vi è un cantiere recintato della impresa Rosania, abbandonato da oltre quarant’anni,diventato un allevamento di gatti,serpenti e topi giganti”.
 
L’allarme l’ha lanciato un lettore e non è la prima volta che qualche organo di stampa faccia incursione, più o meno efficacemente, nel cantiere abbandonato di Via Marinaccio, angolo con Via Consagro. D’altronde, in oltre vent’anni di abbandono – non quaranta, come dice il nostro lettore – è facile che qualcuno abbia rivolto più di un allarme indignato a politici e giornali. Tuttavia, dalla metà degli anni ’80, momento storico nel quale la ditta Rosania avrebbe provato ad avviare i lavori in questa zona ormai non più periferica di Foggia, nulla, proprio nulla è cambiato. Ad inceppare la situazione, a detta di alcuni abitanti e professionisti residenti in zona, è una causa insoluta tra la stessa ditta di costruzioni e il comune di Foggia. A subirne le conseguenze sono, naturalmente, i cittadini.
 
“Sia i gatti che i topi fuoriescono dal cantiere e vagano liberamente sui davanzali delle abitazione al piano rialzato con il pericolo che questi entrano in casa a cercare il cibo”. L’enfasi è comprensibile e, anche se nel reportage fotografico di Foggia Città Aperta non c’è traccia di “topi giganti” e (per fortuna) di “serpenti”, è evidente lo stato di abbandono in cui versa questo luogo. Grate arrugginite, vetri a mo’ di recinzione, piazzati in cima ad un muretto tenuto in condizioni ignobili. Escrementi ovunque e odore fetido, senza contare la sterpaglia e l’immondizia all’interno del cantiere fantasma, rappresentato da una sorta di betoniera/silos di colore giallo di dubbia sicurezza, posto a guisa di torre e simbolo dell’intera faccenda. Inoltre, va detto, proprio adiacente il cantiere in questione, c’è un piccolo parco-giochi, con panchine e una breve passeggiata tra le aiuole. 
“Segnalo a questa redazione: uno scempio in via Marinaccio! Vi è un cantiere recintato della impresa Rosania, abbandonato da oltre quarant’anni, diventato un allevamento di gatti, serpenti e topi giganti”.
RETAGGIO DEGLI ANNI '80. L’allarme l’ha lanciato un lettore e non è la prima volta che qualche organo di stampa faccia incursione, più o meno efficacemente, nel cantiere abbandonato di Via Marinaccio, angolo con Via Consagro. D’altronde, in oltre vent’anni di abbandono – non quaranta, come dice il nostro lettore – è facile che qualcuno abbia rivolto più di un allarme indignato a politici e giornali. Tuttavia, dalla metà degli anni ’80, momento storico nel quale la ditta Rosania avrebbe provato ad avviare i lavori in questa zona ormai non più periferica di Foggia, nulla, proprio nulla è cambiato. Ad inceppare la situazione, a detta di alcuni abitanti e professionisti residenti in zona, è una causa insoluta tra la stessa ditta di costruzioni e il comune di Foggia. A subirne le conseguenze sono, naturalmente, i cittadini.
RUGGINE, ESCREMENTI, VETRI...E UN SILOS. “Sia i gatti che i topi fuoriescono dal cantiere e vagano liberamente sui davanzali delle abitazione al piano rialzato con il pericolo che questi entrano in casa a cercare il cibo”. L’enfasi è comprensibile e, anche se nel reportage fotografico di Foggia Città Aperta non c’è traccia di “topi giganti” e (per fortuna) di “serpenti”, è evidente lo stato di abbandono in cui versa questo luogo. Grate arrugginite, vetri a mo’ di recinzione, piazzati in cima ad un muretto tenuto in condizioni ignobili. Escrementi ovunque e odore fetido, senza contare la sterpaglia e l’immondizia all’interno del cantiere fantasma, rappresentato da una sorta di betoniera/silos di colore giallo di dubbia sicurezza, posto a guisa di torre e simbolo dell’intera faccenda. Inoltre, va detto, proprio adiacente il cantiere in questione, c’è un piccolo parco-giochi, con panchine e una breve passeggiata tra le aiuole. 

di Redazione 


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