Oltre 70.000 figli del Sud affidati per mesi, talvolta per anni, a famiglie del Centro Italia perché vittime delle conseguenze belliche, di rivolte operaie sedate col sangue, di calamità naturali. Le ferite lasciate dalla seconda guerra mondiale non risparmiano nessuno. Neanche i più piccoli. Per questo, dal 1947 al 1952, anche a guerra finita l’Italia, è ancora profondamente devastata. E a pagarne le conseguenze sono soprattutto i minori del Mezzogiorno. Per questo, nel clima di dolore, ma anche di nuova consapevolezza e speranza nella ricostruzione del Paese, migliaia di famiglie di lavoratori del centro nord aprono le loro case ai bambini provenienti dalle zone più colpite e di più antica miseria del Meridione. Un’incredibile rete di solidarietà sostenuta dalla neonata UDI e dal PCI che propone reali occasioni di solidarietà e di assistenza.
IL LIBRO Ed allora, i bambini salgano su quelli che vengono chiamati ‘I treni della felicità’. Bambini che lasciarono le loro famiglie per essere ospitati da altrettante famiglie contadine, nei paesi del reggiano, del modenese, del bolognese. Lì vennero rivestiti, mandati a scuola, curati. Giovanni Rinaldi, tessendo sottili fili di memorie sparse, anni fa si è messo in cerca dei bambini che erano saliti su quei malandati vagoni ferroviari per arrivare in un’altra Italia. Soprattutto di quelli rimasti a vivere nelle famiglie che li avevano adottati, scovati dall’autore nel corso dei suoi viaggi ad Ancona, Follonica, Ravenna, Lugo di Romagna. Ed ha scritto il libro ‘I treni della felicità’, pubblicato da Ediesse editore.
IL DOCUFILM Dal quel libro, Alessandro Piva ha tratto il docufilm ‘Pasta nera’, che riporta alla luce un pezzo di storia del nostro Paese e della nostra terra. Il docufilm è stato intitolato ‘Pasta nera’ per ricordare la pasta che si preparava con i chicchi di grano arso che rimanevano a terra dopo la trebbiatura e la bruciatura delle stoppie, e che rappresentava l’ultima risorsa per nutrirsi dalla gente più povera. Quella pasta è uno degli aspetti che è più rimasto impresso nella memoria dei bambini dopo il viaggio, il ricordo della miseria lasciata alle spalle, come raccontano nel volume e del film. E proprio Giovanni Rinaldi dalla sua pagina facebook quest’oggi comunica: “Pasta nera, di Alessandro Piva, finalmente, a disposizione di tutti”. Il docufilm, infatti, è stato caricato sulla piattaforma di youtube dopo aver girato molti Festival ed essere stato trasmesso anche in televisione. A chi non l’ha visto consigliamo di non perdere l’occasione e di fermarsi una cinquantina di minuti per guardare il film. Ne vale davvero la pena.