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“Nu Pòke de tùtte”, il 9 dicembre esce il nuovo libro di Michele Frattulino

L'intervista all'autore della raccolta di poesie

Martedì 9 dicembre alle ore 17,30 presso la Sala del Tribunale della Dogana verrà presentato il libro “Nu Pòke de tùtte” di Michele Frattulino. L'incontro verrà moderato da Attilio De Matteis, durante la serata sono previsti anche interventi ironici dei fratelli Gino, Paolo e Vittorio Frattulino.
IL LIBRO. Il libro è una raccolta di poesie, filastrocche, conte e sfottò per grandi e piccoli, alcune delle quali cantate. Le illustrazioni sono di Carolina Spagnoli Carole, la prefazione del prof. G.A. Fontana e la quarta di copertina a cura di Katia Stella Jorio.
L'AUTORE. Michele Frattulino ha scritto la commedia musicale “'U kàne mizzekèje 'o strazzàte... ma non sempre” che è stata rappresentata al Teatro Umberto Giordano, inoltre ha pubblicato la raccolta di poesie "Pe tùtte 'i gùste" e nel dicembre 2013, a conclusione di un lunghissimo lavoro, per le edizioni Il Castello è uscito il suo “Vukabbularije Foggiane Talijane” (Vocabolario Foggiano Italiano).
LE NOSTRE DOMANDE.
- Dopo il lungo lavoro del vocabolario torni all’antica passione della poesia?
La poesia non l'ho mai abbandonata, soprattutto quella satirico-umoristica; quando poi i TG ti danno input giusti... praticamente tutti i giorni, mi vien facile fare costruttiva ironia.

- Come mai hai scelto di inserire anche alcuni “nomi di persona”?
Alcuni nomi propri di persona li avevo già elencati nel mio precedente libro "Pe tùtte 'i gùste" ma la curiosità mi ha spinto ad effettuare nuove ricerche. Il risultato? Circa cinquanta di nuovi nomi.

- Come nasce l’idea di rivedere in foggiano la favola di Cappuccetto Rosso?
La Favola di Kappuccètte rùsce l'ho scritta alcuni anni fa con l'intento specifico di farla rappresentare nelle scuole in modo da far appassionare i ragazzi al vernacolo: la stessa è stata rappresentata dagli alunni dell'Istituto Figliolia in via Gioberti, con tanto e tanto divertimento da parte del pubblico, soprattutto dei genitori degli alunni che recitavano in vernacolo, quel vernacolo che viene ancora osteggiato dalle "Istituzioni" e anche da persone... decìmele 'a Fuggiàne "tùtte lasseme sta'.

di Redazione 


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