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“Quanto mi dai se ti uccido?”... a teatro

Uno "scherzo teatrale" per denunciare la ‘normalità’ dell’assassinio. Ippolito Chiarello in scena per la Pci

Uno "scherzo teatrale", per burlarsi con il sorriso della morte e per denunciare - tra le righe - la facilità dell'uomo contemporaneo a servirsi dell’assassinio per risolvere anche le piccole nevrosi quotidiane. Denunciare l’assoluta inconsapevolezza con la quale ci stiamo abituando alla violenza, sempre più normale, nel mondo e nel nostro Paese, dove l’omicidio diventa “show televisivo”, business per avvocati catodici, vetrina per falsi criminologi, meta per gite dell’orrore: un Paese che vede il sangue in tv scorrere da un canale all’altro, senza soluzione di continuità. E’ questo, in breve, lo spettacolo “Quanto mi dai se ti uccido?”, ispirato all’omonima raccolta di racconti edita da Besa Editrice, opera terza di Walter Spennato, una mitragliata di micro-storie pulp, illustrate dall’artista trentina Laurina Paperina.
QUARTO APPUNTAMENTO DELLA STAGIONE “Amore 30, Nostalgia 50”, lo spettacolo di Ippolito Chiarello andrà il scena il prossimo sabato, 7 dicembre, alle ore 21, sul palco del Piccolo teatro impertinente di via Castiglione, 49. Nasca Teatri di Terra sarà la prima delle tre compagnie ospiti che arricchiranno il cartellone 2013/2014 della “Pci”: si tratta di artisti rigorosamente “Made in Puglia” come lo stesso Chiarello, Enrico Messina (il 13 aprile 2014 con il suo rutilante “Orlando”) e Angela De Gaetano (presenterà l’8 e il 9 marzo “Bocche di Dama”). Si tratta di artisti pugliesi che hanno scelto di sostenere una realtà indipendente come quella foggiana, ovvero uno spazio piccolo per progetti grandi, che intende ospitare eventi e talenti eterogenei che siano figli della fantasia e della creatività artistica a tutto tondo.
LO SPETTACOLO. Un assassino? Un serial killer? Sicuramente uno scrittore. Un uomo che scrive per la necessità di esorcizzare la paura del sangue, del rosso, delle armi. Un serial killer che sembra, per fortuna, eternamente alle “prime armi”. Una confessione pulp, un diario plastificato dei suoi omicidi… che forse non ha mai commesso. Costretto, ma mai abituato, alle armi dalla madre, che da piccolo lo mascherava a Carnevale da Zorro o Cow Boy, ad anni alterni. Un malinconico felice, che a causa dell’abitudine ai simboli della morte conosciuti da bambino, ed alla violenza subita in famiglia e nella società, tenta di legittimare la sua condizione di “assassino” seriale raccontando in giro i suoi presunti efferati delitti. Ma in fondo è solo un uomo che vorrebbe guardare negli occhi Luna con un fiore in mano.
EMOZIONI CHE SI PAGANO. “E’ il primo spettacolo esterno della stagione della Piccola compagnia impertinente”, spiega il direttore artistico Pierluigi Bevilacqua. “Non a caso vede protagonista Ippolito Chiarello, che con il suo ‘barbonaggio teatrale’ ha dato nuovo impulso e visibilità al problema del lavoro dell'attore in Italia. Visibilità che si è concretizzata nell'evento di barbonaggio teatrale, appunto, tenuto a Lecce quest'estate, e giunto alla sua seconda edizione”. “L'attore recita, lavora, viene pagato. A pezzo, a estratto. Le parole sono importanti, diceva Moretti. Quelle degli attori hanno un valore, il valore del lavoro. Ospitare Il suo spettacolo - conclude - è un modo per unire l'idea che è alla base della nostra seconda stagione. Le emozioni, a teatro, si pagano”.
 

 

Ingresso ore 20.30, sipario 21.

Per info e prenotazioni:

info@piccolacompagniaimpertinente.com

0881.1961158

 

di Redazione 


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