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“Riaprite Parco Iconavetere”. Il nuovo appello di Capitanata Mia

L'area verde in stato di degrado e abbandono

“Riaprite Parco Iconavetere”. L’associazione Capitanata Mia torna ancora una volta a chiedere che il Comune di Foggia spieghi come si articolerà la gestione della struttura in cui sono custoditi anche i ruderi del vecchio Convento di Santa Maria di Costantinopoli. Ma questa volta, l’associazione presieduta da Antonio Bianco lancia una frecciatina anche al vescovo della diocesi Foggia-Bovino, Monsignor Francesco Pio Tamburrino, colpevole di un prolungato silenzio sull’argomento: “Neanche l’Arcidiocesi fa sentire la sua voce eppure in quel parco, nel 1731 ci furono le Apparizioni della Madonna dei Sette Veli, come facciamo a dire a questo punto che la Madonna dei Sette Veli è la Patrona di Foggia, quando non conserviamo il luogo dove Ella è apparsa e ha salvato la città dal pauroso terremoto?”.

LA RICHIESTA Dopo l’ultima incursione vandalica del 15 agosto scorso, la Chiesetta all’aperto di via Ciano è stato sfregiata, violata. Tombini divelti che aprono a buche gigantesche, lampade distrutte, vetri sparpagliati, scritte sui muri, vetrata della facciata della chiesa completamente distrutta, divani utilizzati a mo’ di panchina di calcio. Da quando la gestione della struttura è passata dalle mani della parrocchia di Sant’Anna a quelle del Comune di Foggia, le situazioni di degrado e di abbandono sono purtroppo aumentate. “E’ un parco che si presenta ancora oggi sporco, vandalizzato, profanato. E’ una totale e disgustosa situazione”. Inoltre, il Parco può diventare seriamente pericoloso per l’incolumità dei più piccoli, sempre più ‘padroni’ degli spazi dell’area verde: “Registriamo la presenza di fili di corrente scoperti al di fuori dei tombini e nella zona verde ogni giorno ci giocano i bambini”!

CHE NE SARA’ DEL PARCO? “Nello scorso mese di ottobre, - ricorda Bianco - durante un pomeriggio di studio su Parco Iconavetere organizzato dalla nostra associazione, l’assessore Pasquale Pellegrino disse chiaramente che un’associazione era intenzionata a prenderlo in gestione. Come mai da allora non è successo ancora niente? Questa associazione richiedente esiste veramente?”. Anche per questo, Capitanata Mia continua a chiedere “che il Parco venga gestito dai due enti della città e cioè Comune e Arcidiocesi”.

di Redazione 


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