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“Riparte il Futuro”, azioni concrete contro la corruzione

Le richieste di Libera ai candidati sindaci

In occasione dell'election day del prossimo 25 maggio che eleggerà i nuovi parlamentari europei, i sindaci di oltre 4000 comuni e i presidenti di Abruzzo e Piemonte, prende il via la nuova grande campagna di Riparte il futuro promossa da Libera, e Gruppo Abele in collaborazione con Avviso Pubblico, Mafia Nein Danke, Libera France e Anticor.

TRASPARENZA E LOTTA ALLA CORRUZIONE. La campagna chiede trasparenza a tutti i candidati delle prossime elezioni, a partire proprio dalle amministrative, laddove spesso comuni e regioni sono oggi uno degli organi amministrativi più a rischio di corruzione e di infiltrazione della criminalità organizzata. L’antidoto che Libera e Gruppo Abele propongono agli aspiranti eletti è semplice: trasparenza prima di tutto e fin da subito, dando agli elettori la possibilità di conoscere i propri candidati, chi sono e cosa hanno fatto.

PROFILO PUBBLICO DEI CANDIDATI. La prima richiesta ai candidati è quindi quella di pubblicare on line, sul sito www.riparteilfuturo.it o sulle proprie pagine web, il reddito, la situazione patrimoniale e quella giudiziaria, eventuali conflitti di interesse personali o di congiunti e il curriculum vitae. Un tentativo, questo, di sopperire alla mancanza di obbligatorietà di rendere pubbliche queste informazioni, obbligatorietà invece presente in molti altri Paesi. “Gli elettori devono conoscere per scegliere e la trasparenza è il primo antidoto per fermare la corruzione”, spiegano i promotori.

 

"TRASPARENZA A COSTO ZERO" NEI PRIMI 100 GIORNI. Ai candidati sindaci viene richiesto poi di mettere in cima alla propria agenda la lotta alla corruzione in altri due modi: promettendo di adottare la delibera “Trasparenza a costo zero” entro i primi 100 giorni dall’eventuale elezione e impegnandosi ad attuare le prescrizioni della delibera entro 200 giorni. “Che i comuni non abbiano risorse non può essere una scusa: è possibile combattere la corruzione anche a costo zero. Chiediamo ai sindaci di condividere con i cittadini le informazioni su chi li rappresenta e su come i Comuni spendono i soldi pubblici”.

di Redazione 


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