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“Sarei potuto essere Matteo Renzi, ma ero solo. Per questo, scendo di nuovo in campo”

Luigi Miranda e i suoi 32 candidati

Cartelli alzati, folla delle grandi occasioni, Patti Smith “a palla”: la sua “People have the power apre e chiude il discorso pubblico, con tanto di proiezioni e applausi. Non siamo in Connecticut, negli States, ma all'Altrocinema di Foggia. L'occasione è l'uscita ufficiale del consigliere comunale Luigi Miranda, ufficialmente da venerdì 28 febbraio in campagna elettorale con una propria lista civica. Il giovane trentatreenne avvocato infatti, ci riprova, e questa volta sembra fare sul serio: vuole la poltrona di primo cittadino. A margine della conferenza, dopo aver presentato i suoi 32 candidati, pescati nella società civile – perlopiù professionisti ed esponenti della Foggia facoltosa, ma anche impegnata nel sociale –  Luigi Miranda ha risposto ad alcune domande, parlando del riscatto della città e, anche, di certe proposte concrete da mettere in atto. Prospettive, professionisti, parcheggi a pagamento da dimezzare, multe “illegali” e privati cittadini chiamati a sopperire alle casse comunali, con investimenti mirati e incentivati: queste alcune delle tematiche affrontate. E a chi gli dice dov'era l'opposizione in questi anni, risponde: “Una rondine non fa primavera”. 
 
“VIVERE IN UNA CITTA' NORMALE”. Sarebbe potuto (anche) essere il Renzi di Foggia, se in Consiglio Comunale avesse avuto il giusto appoggio da parte di una certa opposizione. Tuttavia, l'espressione che usa, per questa nuova tornata elettorale, è “discesa in campo” - un linguaggio caro ad una ideologia politica forse a lui più vicina. Luigi Miranda sembra convinto dei propri mezzi e, almeno stando alle presenze, ha buoni motivi per farlo. Nella sua arringa – espressione a lui cara, avvocato ben noto e figlio dell'ancor più noto Lucio, scomparso nel 2009 – parte dalla sicurezza, dall'impossibilità “di vivere in una città normale”. Ad esempio, su tutti, cita il quartiere della Stazione, “urbanisticamente un fiore all'occhiello”, eppure abbandonato a se stesso. La colpa, per Miranda, va individuata in un'amministrazione in “piena continuità con quella precedente, con gente impresentabile in Comune e che ha prodotto cinque anni di incuria. Anche il provvedimento 'salva città' – conclude, entrando nel merito di uno degli ultimi atti della legislatura uscente – altro non è che un dissesto pilotato che, anzi, ci farà avere l'aliquota massima su tutte le tasse future”.
 
“L'AMICA? USATA COME CONTENITORE CLIENTELARE”. Dopo il degrado e l'economia, Miranda si sposta sui fallimenti della politica locale, presentando una sorta di cronistoria di quelli che, a suo dire, sarebbero stati gli insuccessi dell'amministrazione uscente e, anche, di quella che l'ha preceduta. “L'Amica – dichiara – è il simbolo di questo fallimento, un'azienda usata come contenitore clientelare di voti”. Dall'Amica alle soste a pedaggio (approfondite nell'intervista video) - “hanno coperto tutta Foggia, a chi la date a bere?” - parlando poi della campagna durissima che, in caso di elettorato favorevole, andrebbe ad attuare, proponendo la riduzione delle soste a pagamento da 1 euro a 50 centesimi e abolendo, senza appello, quelle multe considerate “illegali”, come il pagamento dei circa quaranta euro per gli automobilisti che non riescono a rinnovare il pedaggio orario della sosta a pagamento. 
 
I NUOVI POVERI? SONO FOGGIANI. Infine, da personalità impegnata nel sociale, Miranda parla dei cosiddetti nuovi poveri – piaga non solo foggiana, va detto, ma nazionale – i quali, secondo il candidato sindaco, sarebbero sempre più in crescita e sempre più foggiani. “Alle mense per i poveri – dice – insieme con gli extracomunitari vedo sempre più foggiani, persino liberi professionisti, addirittura colleghi... Bisogna intervenire anche in questo senso”.
Cartelli alzati, folla delle grandi occasioni, Patti Smith “a palla”: la sua “People have the power apre e chiude il discorso pubblico, con tanto di proiezioni e applausi. Non siamo in Connecticut, negli States, ma all'Altrocinema di Foggia. L'occasione è l'uscita ufficiale del consigliere comunale Luigi Miranda, ufficialmente da venerdì 28 febbraio in campagna elettorale con una propria lista civica. Il giovane trentatreenne avvocato infatti, ci riprova, e questa volta sembra fare sul serio: vuole la poltrona di primo cittadino. A margine della conferenza, dopo aver presentato i suoi 32 candidati, pescati nella società civile – perlopiù professionisti ed esponenti della Foggia facoltosa, ma anche impegnata nel sociale –  Luigi Miranda ha risposto ad alcune domande, parlando del riscatto della città e, anche, di certe proposte concrete da mettere in atto. Prospettive, professionisti, parcheggi a pagamento da dimezzare, multe “illegali” e privati cittadini chiamati a sopperire alle casse comunali, con investimenti mirati e incentivati: queste alcune delle tematiche affrontate. E a chi gli dice dov'era l'opposizione in questi anni, risponde: “Una rondine non fa primavera”.
“VIVERE IN UNA CITTA' NORMALE”. Sarebbe potuto (anche) essere il Renzi di Foggia, se in Consiglio Comunale avesse avuto il giusto appoggio da parte di una certa opposizione. Tuttavia, l'espressione che usa, per questa nuova tornata elettorale, è “discesa in campo” - un linguaggio caro ad una ideologia politica forse a lui più vicina. Luigi Miranda sembra convinto dei propri mezzi e, almeno stando alle presenze, ha buoni motivi per farlo. Nella sua arringa – espressione a lui cara, avvocato ben noto e figlio dell'ancor più noto Lucio, scomparso nel 2009 – parte dalla sicurezza, dall'impossibilità “di vivere in una città normale”. Ad esempio, su tutti, cita il quartiere della Stazione, “urbanisticamente un fiore all'occhiello”, eppure abbandonato a se stesso. La colpa, per Miranda, va individuata in un'amministrazione in “piena continuità con quella precedente, con gente impresentabile in Comune e che ha prodotto cinque anni di incuria. Anche il provvedimento 'salva città' – conclude, entrando nel merito di uno degli ultimi atti della legislatura uscente – altro non è che un dissesto pilotato che, anzi, ci farà avere l'aliquota massima su tutte le tasse future”.
“L'AMICA? USATA COME CONTENITORE CLIENTELARE”. Dopo il degrado e l'economia, Miranda si sposta sui fallimenti della politica locale, presentando una sorta di cronistoria di quelli che, a suo dire, sarebbero stati gli insuccessi dell'amministrazione uscente e, anche, di quella che l'ha preceduta. “L'Amica – dichiara – è il simbolo di questo fallimento, un'azienda usata come contenitore clientelare di voti”. Dall'Amica alle soste a pedaggio (approfondite nell'intervista video) - “hanno coperto tutta Foggia, a chi la date a bere?” - parlando poi della campagna durissima che, in caso di elettorato favorevole, andrebbe ad attuare, proponendo la riduzione delle soste a pagamento da 1 euro a 50 centesimi e abolendo, senza appello, quelle multe considerate “illegali”, come il pagamento dei circa quaranta euro per gli automobilisti che non riescono a rinnovare il pedaggio orario della sosta a pagamento. 
I NUOVI POVERI? SONO FOGGIANI. Infine, da personalità impegnata nel sociale, Miranda parla dei cosiddetti nuovi poveri – piaga non solo foggiana, va detto, ma nazionale – i quali, secondo il candidato sindaco, sarebbero sempre più in crescita e sempre più foggiani. “Alle mense per i poveri – dice – insieme con gli extracomunitari vedo sempre più foggiani, persino liberi professionisti, addirittura colleghi... Bisogna intervenire anche in questo senso”.

di Redazione 


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