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“Superficialità e calunnie”: Manfrini “smonta” l’inchiesta di Report sull’Asl Foggia

Il d.g. scrive alla Gentile sulla vicenda Addorisio

Si riserva di querelare per calunnia, confuta le “dichiarazioni false che alludono a presunti, ma in realtà inesistenti, rapporti con la ditta Ites e Geco” e critica gli inviati di Report. Il direttore generale dell’Asl Foggia, Attilio Manfrini, dopo una settimana rompe il silenzio sulla vicenda legata alla denuncia dell’infermiera professionale Eugenia Addorisio e replica ai contenuti della puntata della trasmissione condotta da Milena Gabanelli.
MAI LEGATO AD ANTONIO TARQUINIO. “Considerata la risonanza mediatica registrata dalla vicenda, a tutela della propria immagine”, in una lunga e dettagliata lettera all’assessore alla Sanità, Elena Gentile, che gli aveva chiesto chiarimenti, Manfrini risponde punto per punto sulla ricostruzione operata da Report e dalla Addorisio.  Innanzitutto ribadisce: “Non ho mai fatto parte di alcun Consiglio di Amministrazione della GECO, della ITES e/o di  altre Società facenti capo alla famiglia Tarquinio”.
LA ADDORISIO ERA “SOLO” UNA INFERMIERA. “Intendo fare di tutto – prosegue poi Manfrini ricostruendo le tappe della ‘carriera’ della Addorisio, dalla prima assunzione nel servizio vaccinazioni nel 1988 - per difendere la mia onorabilità e liberarmi da questa pesante cappa di sospetti su presunte ritorsioni nei confronti della infermiera professionale Addorisio, la quale ha, all’origine, il solo difetto di non possedere il titolo necessario per svolgere il ruolo cui aspira e che altri, incautamente, le hanno consentito di svolgere negli anni passati”.
PROCEDIMENTI GIUDIZIARI. In merito alle presunte coperture e protezioni adottate in favore dei dipendenti sottoposti a procedimento giudiziario per i fatti denunciati dalla Addorisio, Manfrini non si pronuncia sul merito della vicenda processuale ma testimonia “sulla correttezza di chi mi ha preceduto nel gestire una situazione che, come avrà avuto modo di valutare, appare quanto mai complessa”.
LA LETTERA ALLA GABANELLI. Infine la stoccata mediatica.”Se me lo consente – scrive all’assessore Gentile -  vorrei inoltrare copia di questa mia nota alla Sig.ra Gabanelli, conduttrice di “Report”, alla cui onestà intellettuale mi vorrò richiamare, affinché possa valutare se vi è stata, come ritengo vi sia stata , quantomeno superficialità, se non malafede, da parte del giornalista titolare del servizio, nell’esaminare o nel non voler leggere, la documentazione di cui Le ho appena riferito”.

di Redazione 


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