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"A Foggia mancano le case popolari"

Giorgio Cislaghi (Prc): "Chiediamo spiegazioni sui 30 appartamenti dovuti dal Consorzio Unitario coop Casa"

A Foggia non mancano le case, mancano solo le case popolari. In particolare mancano quelle case popolari che dovevano essere consegnate al comune nell’agosto del 2010, dal Consorzio Unitario Coop. Casa. 30 case che dovevano essere assegnate in concomitanza con la consegna del certificato di agibilità, 30 case che non sono state acquisite perché, per colpa dell’amministrazione comunale (delibera di giunta n. 74 del 27/07/2011), non si è provveduto ad assegnare un nuovo terreno su cui costruire le case perché, il terreno originariamente destinato alla costruzione, l’amministrazione ha deciso di destinarlo a verde pubblico. È questa la denuncia che Giorgio Cislaghi, segretario del circolo Che Guevara - Rifondazione comunista (ora con la doppia firma “Rivoluzione civile”), affida a una nota, in cui chiede “ai Revisori dei Conti perché  non è stata segnalata la mancata acquisizione dei 30 appartamenti alla Corte di Conti e perché non abbiano mai sollevato obiezioni sul mancato incasso degli affitti dovuto all'occupazione delle case popolari del comune”.

L’ex assessore all’edilizia Fiore – scrive Cislaghi -  aveva preso l’impegno, a nome e per conto del sindaco, di procedere entro pochi mesi all’assegnazione di un nuovo terreno. Quel che è successo dopo è tristemente noto: sciolta la giunta, cambiato l’assessore, impegno “dimenticato”. Ora il comune che è in possesso dell’impegno unilaterale d’obbligo del Consorzio Unitario Coop. Casa e di una fideiussione a garanzia della consegna delle case non ha ancora consegnato il terreno al costruttore e delle 30 case neanche l’ombra. Segnaliamo che, in barba alla trasparenza, non c’è traccia di questi documenti sul sito del comune anche se sono citati come parte integrante della delibera di Giunta.

Per prevenire ulteriori “disguidi” abbiamo chiesto, in via informale, all’amministrazione comunale se il Consorzio Unitario Coop. Casa debba consegnare altre abitazioni e, più in generale, chi e quando, dovrà consegnare altre abitazioni all’amministrazione. A queste domande non abbiamo avuto ancora risposte e dubitiamo che le avremo.
Ci interessa, in modo particolare, sapere a che punto è la pratica per il rilascio dell’abitabilità delle case del Consorzio Unitario Coop. Casa di Mandara angolo via D’Addetta, se anche per queste costruzioni sia prevista una dazione di case al comune, perché ci sembra che, dalle luci accese la sera, alcuni di questi appartamenti siano occupati, anche se, apparentemente, ci troviamo ancora in presenza di un cantiere edile.

Sembra quasi che ci sia “una maledizione” che colpisce la collettività quando si tratta di entrare in possesso di opere di pubblica utilità. Una “maledizione” che si manifesta inesorabilmente quando si tratta di avere case da destinare all’emergenza abitativa. Sembra che la “maledizione” si accanisca contro chi continua a vivere nelle baracche del comune perché le poche case popolari che si liberano sono spesso oggetto di occupazioni abusive. 150 sono le case di proprietà dello IACP si trovano in questa situazione di illegalità ma non è dato sapere quante sono le case di proprietà del comune abusivamente occupate.
Questa è una situazione ormai intollerabile e che l’amministrazione comunale deve affrontare senza più indugi. Per questo invitiamo il sindaco a estendere l’impegno a chiedere conto delle inefficienze dell’amministrazione ai suoi dirigenti perché, se il danno sociale è sotto gli occhi di tutti, c’è anche un danno erariale arrecato alla comunità dal mancato incasso degli affitti e, nel caso dei 30 appartamenti dovuti dal Consorzio Unitario Coop. Casa, anche una minore patrimonializzazione dell’ente.


Chiediamo ai Revisori dei Conti perché il mancato incasso degli affitti sia sempre sfuggito ai loro controlli, perché non è stata segnalata la mancata acquisizione dei 30 appartamenti, perché di tutto questo non è stata messa al corrente la “Corte di Conti”. Lo chiediamo, e speriamo di avere risposta in tempi brevi, perché la situazione, ormai insostenibile, per gli assegnatari delle baracche del Campo degli Ulivi non permette ulteriori dilazioni, perché gli aumenti del passaggio dalla TARSU alla TARES, l’aumento dell’IMU al 6 per mille, con l’adesione al fondo “salva città”, devono poter essere attenuati con il recupero dell’efficienza amministrativa e la lotta all’evasione del pagamento di canoni e tariffe comunali. Lo chiediamo prima di inviare noi la segnalazione alla Corte dei Conti, prima di prendere atto che non è più possibile alcun dialogo con questa amministrazione e con questa maggioranza di cui abbiamo fatto parte.

di Redazione 


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