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"Abbiamo le tue foto compromettenti: paga", arrestati due giovani estorsori

Minacciavano una donna con un fotomontaggio

A loro doveva essere sembrata solo un'occasione di guadagno. Soldi facili, da recuperare minacciando una donna di Manfredonia di divulgare alcune foto che la ritraevano in atteggiamenti e pose compromettenti qualora non avesse soddisfatto le loro richeste di denaro. E' quanto hanno scoperto gli agenti del commissariato di Manfredonia che, con l'accusa di estorsione, hanno arrestato due ragazzi di Foggia, di 19 e 24 anni, e recuperato tutti i supporti informatici contenenti i file delle foto "incriminate" (fotomontaggi, in realtà), insieme alla somma di 650 euro in contanti.
CORSI E RICORSI. Per la vittima di questa vicenda, titolare di un negozio di articoli da regalo a Manfredonia, quella minaccia era un incubo ricorrente. Ci era già passata, dolorosamente, lo scorso anno, quando nel centro sipontino circolava un dvd con numerosi fotomontaggi che ritraevano alcune persone del posto, tutte in pose e situazioni compromettenti. Tra questi fotomontaggi vi era anche uno che la riguardava direttamente. Con una denuncia per diffamazione, la donna pensava di aver archiviato questa vicenda fino a quando, a fine ottobre, ha iniziato a ricevere nuovamente minacce e telefonate minatorie. “Le foto finiscono in mani sbagliate" ripetevano i due anonimi interlocutori.
LA TRAPPOLA. Le telefonate minatorie diventavano sempre più frequenti, a casa come in negozio. Per questo, la donna ha deciso di tornare in commissariato per raccontare quanto le stava accadendo. D'accordo con la polizia, dunque, la donna ha organizzato un appuntamento-trappola nel suo negozio, dove avrebbe consegnato il denaro richiesto (2500 euro in contanti) in cambio dei file dei fotomontaggi incriminati. Tutto era organizzato: dal denaro contante (650 euro, in realtà, banconote segnate e cosparse di ultra violet dust, una polvere visibile solo ai raggi ultravioletti) agli agenti di polizia nascosti nel magazzino del negozio, pronti ad intervenire. Quando uno dei due arrestati si è presentato in negozio per effettuare lo scambio, però, ha trovato gli agenti di polizia pronti ad ammanettarlo. A nulla è servito il suo breve tentativo di fuga: il ragazzo è stato fermato dopo poche centinaia di metri, nelle vie del centro sipontino. Mentre quest'ultimo veniva accompagnato in commissariato, il ragazzo ha ricevuto dal complice numerose telefonate: ad una di queste ha risposto un agente di polizia che, fingendosi il giovane arrestato, gli dava appuntamento alla stazione di Cerignola Campagna. Una doppia-trappola, quindi, tesa dalla polizia sipontina che, nel giro di poche ore, ha tratto in arresto anche il giovane complice.

di Redazione 


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