Incontrato sulla questione della perdita dei 110mila euro per l’ecotassa (50mila per risanamento arre verdi e per rifiuti e 60mila per la rimozione dell’amianto), l’assessore all’ambiente del Comune di Foggia, Pasquale Russo, ammette gli errori della struttura da lui diretta, ma non vuole sentir parlare di sollevamenti di incarichi, né di sanzioni. Con lui, durante la replica concessa da Foggia Città Aperta all’Assessorato all’Ambiente, in merito all’inchiesta lanciata in questi giorni (LEGGI LA BOCCIATURA e L’EDITORIALE), c’è anche la funzionaria comunale Elena D’Orta. Anche se la firma dirigenziale spetta, per delega, all’Ingegner Paolo Affatato, di fatto il dirigente “ad interim” del settore, è proprio la funzionaria a fornire le delucidazioni del caso, in quanto responsabile della situazione.
SOLDI PERSI PER I RIFIUTI. “L’istanza è carente del requisito di ammissibilità (cofinanziamento del 30%) e degli elementi di valutazione (quantificazione del contributo richiesto)”. È la motivazione addotta dalla Regione per bocciare la richiesta di 50mila euro presentata dal Comune di Foggia, cucinata e spedita dall’assessorato di Russo in appena due giorni, in quanto “pervenuta in ritardo” a via Gramsci. Errore della Regione? No, affatto. Il ritardo –
come ammette in questo video la funzionaria – è tutto dell’assessorato, costretto agli straordinari per tentare di procacciarsi 50mila euro utili per “I risanamenti di aree pubbliche attraverso operazioni di rimozioni di rifiuti” (stando ad una delle due linee di Azione a cui ha provato a partecipare il Comune).
IL COPINCOLLA DELLA REGIONE. La funzionaria però, documentazione alla mano (allegata nell’articolo), ha tenuto a precisare che Bari, dopo l’istanza inviata dall’assessorato per l’ottenimento dei 50mila euro (priva però di documentazione in quella prima fase), non ha opposto alcun veto al provvedimento: “non hanno ritenuto non ammissibile la nostra domanda” – ha affermato la dottoressa D’Orta. La cosa dunque, avrebbe incoraggiato Foggia ad inviare la documentazione idonea, con la richiesta dell’intera somma in gioco, quanto mai utile per risanare le aree pubbliche attraverso la rimozione dei rifiuti – problema sempre di scottante attualità e ancor più nel periodo nel quale è stato recepito il bando. Come mai, dunque, alla fine della fiera, la Regione avrebbe bocciato la richiesta di Foggia definendola priva del requisito essenziale, ossia dell’ammontare del contributo richiesto? Possibile che il Comune si sia dimenticato di inserire la cifra da ottenere tramite il bando? “Pazzesco” risponde la funzionaria comunale (ecco la parte video in questione), la quale prova a spiegare la motivazione regionale come frutto di una derubricazione affrettata, esito di un “format di rifiuto” standard, utilizzato per tutti quei comuni dichiarati non idonei a ricevere il finanziamento – di fatto, a suo dire, una sorta di copincolla. Resta il mistero di tale rifiuto da parte della Regione, almeno secondo la funzionaria.
E L’AMIANTO?. Sul piano d’Azione numero 3, quello relativo alla richiesta di 60mila euro da utilizzare per la “Rimozione e smaltimento materiali contenenti amianto”, l’assessore Russo fa ammenda dei propri errori e ammette il colpevole ritardo con cui si è agito. “La documentazione che abbiamo inviato è carente –
ha provato a giustificarsi Pasquale Russo, come evidente anche da questo stralcio video – e la responsabilità c’è, ed è innegabile”. In pochi giorni, ha provato a giustificarsi l’assessore, sarebbe stato impossibile far fare una bonifica, utile ad indicare quella documentazione necessaria per tentare di ottenere i 60mila euro in gioco, somma ottenuta da molti comuni pugliesi: “Sono cose costose che richiedono tempo e soldi che noi non abbiamo”. Una giustificazione che però suona come un’ulteriore ammissione di colpa per l’assessorato, reo di avere peccato sia per la tempistica di intervento e sia per la coerenza con la quale ha agito, “provando” comunque ad inviare una richiesta in Regione priva di qualsiasi indicazione effettiva. La nota, infatti, presentata per l’ottenimento dei 60mila euro, è segno di superficialità e la motivazione utilizzata dalla Regione per bocciarla, questa volta, vale solo per Foggia e non lascia adito a dubbi: “Non contiene la quantificazione del contributo richiesto, né la quota di cofinanziamento, né l’indicazione dell’obiettivo”.
UN ASSESSORATO POVERO. “È un settore, ci tengo a dire, che si regge sulle spalle di una funzionaria e di un impiegato”. Questa la giustificazione utilizzata da Pasquale Russo, sul finire del confronto di ieri pomeriggio, il quale ha tenuto a sottolineare lo stato di costante necessità vissuto dal proprio assessorato, da rivolgere –
come evidente in questo stralcio dell’intervista – direttamente al Sindaco. “Centodiecimila euro non sono una cattiva somma –
ha continuato Russo – per un assessorato che ha un bilancio pari a zero, visto che non abbiamo avuto mai soldi”. Per questa ragione, pertanto, l'Assessorato all'Ambiente non prenderà alcuna decisione sanzionatoria nei confronti di chi ha sbagliato, nonostante gli attacchi e le richieste pervenute da più parti, soprattutto da quella parte di società civile che partecipa alla cosa pubblica comunale attraverso i social network.
LA BUONA NOTIZIA. Qualcosa di positivo, comunque, c'è. E qui, va detto, il merito è anche dell'assessore Russo, che già nel faccia a faccia con Foggia Città Aperta aveva anticipato la notizia di questa mattina: la sottoscrizione del protocollo d'intesa tra Comune e Regione per l'ottenimento di un finanziamento di 2milioni237mila500 euro per avviare la raccolta differenziata anche a Foggia (
LEGGI L'ARTICOLO).
TUTTI I VIDEO INSERITI NELL'ARTICOLO: