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"Campagne in Lotta" e "Pro/fuga" sotto la Prefettura: "Ma le promesse? Permesso di soggiorno ai braccianti senza residenza!"

Le mobilitizioni di settembre non son bastate. I diritti nelle campagne tornano a invocare la tutela dei lavoratori e il rispetto delle leggi

E' in corso dalle 15.30 la conferenza stampa organizzata dalla rete nazionale di Campagne in Lotta e dal Laboratorio Pro/fuga in corso Garibaldi per chiedere conto al Prefetto e al Questore di Foggia delle promesse strappate (ma non ancora mantenute) in merito alla regolarizzazione dei braccianti stranieri che lavorano in condizioni disumane, privi dei più elementari diritti sindacali, nelle terre agricole del Foggiano.

"QUESTURA E PREFETTURA NEGANO I DIRITTI". "I lavoratori e le lavoratrici delle campagne sono di nuovo in piazza a Foggia, per ribadire - ricorda la nota stampa di Campagne in Lotta - che i loro diritti non si possono liquidare con qualche vaga rassicurazione di fine estate. Non sono bastati un morto ammazzato e due feriti (LEGGI E GUARDA QUI E QUI), né le mobilitazioni per chiedere giustizia dopo il tragico linciaggio, o quelle che lo hanno preceduto, in settembre (GUARDA), in cui i lavoratori stranieri esigevano documenti e contratti di lavoro per uscire dall’apartheid. Prefettura e Questura di Foggia confermano la loro responsabilità nel privare migliaia di persone di qualsiasi riconoscimento o tutela, continuando con gli abusi amministrativi, ignorando le richieste di regolarizzazione di chi è sceso in piazza e cercando di intimidire chi lotta. All’ennesima richiesta di un incontro con Prefettura, Questura e Commissione Territoriale per l’asilo, riguardo la regolarizzazione dei lavoratori privi di permesso di soggiorno e sottoposti a grave sfruttamento, i lavoratori si sono sentiti rispondere che con una manifestazione un incontro non sarebbe stato possibile. La Prefettura pensa di poter spegnere la lotta con qualche vaga promessa e minacce precise, ma non cederemo a ricatti! L’esperienza ci ha insegnato che solo con la lotta si può vincere!".

"IL MINISTERO DELL'INTERNO CI DA' RAGIONE". "Con le mobilitazioni i lavoratori e le lavoratrici hanno dimostrato - continua la rete nazionale contro lo sfruttamento dei braccianti - di non voler cedere fino a quando non otterranno ciò che gli spetta. Dopo più di un anno di denunce, a Foggia come in altre province, il Ministero dell’Interno lo scorso venerdì 27 novembre ha dato loro ragione. Nella persona del suo sottosegretario, sollecitato da un’interpellanza basata proprio sulle rivendicazioni dei lavoratori a Foggia, il ministero ha confermato davanti al parlamento che per il rinnovo dei permessi di soggiorno non è necessaria la residenza, come pretende invece la Questura – la quale si dovrà adeguare alle direttive dall’alto".

"WE NEED YES!". "Continueremo a lottare, in primo luogo perché chi non ha il permesso di soggiorno lo ottenga: chi è sfruttato - ricorda Campagne in Lotta - non è nemmeno degno di avere riconosciuto il proprio indirizzo per l’iscrizione all’anagrafe, proprio perché è costretto a vivere in insediamenti ‘impropri’. Un circolo vizioso che va spezzato con la lotta! Agli impegni presi al tavolo non è seguito nulla se non nuovi incontri, a porte chiuse e inconcludenti, di cui l’ultimo proprio in questi giorni. Incontri che, per volere di sindacati complici e timorosi di perdere qualsiasi legittimità sia loro rimasta, hanno esplicitamente estromesso i lavoratori che con la mobilitazione li hanno promossi, in totale autonomia da ogni forma di rappresentanza. È ora che dalle parole si passi ai fatti, e che ai lavoratori venga riconosciuto ciò che gli spetta! Basta promesse, we need yes!".

"PRO/FUGA" NON DIMENTICA. "Non siamo disposti a fermarci" è anche il grido di battaglia del laboratorio foggiano sulle migrazioni "Pro/fuga", secondo il quale "lavoratori, migranti, disoccupati e solidali scendono di nuovo in piazza per ricordare alla Questura e alla Prefettura di Foggia che non sono state affatto dimenticate le promesse strappate nel corso dei tavoli tecnici tenutisi nei mesi scorsi a seguito delle manifestazioni avvenute a settembre. Eppure - continua 'Pro/fuga' - c’era chi sperava che trascorsa la stagione estiva del pomodoro, questi lavoratori tornassero ad essere gli invisibili della società, condannati a vivere in condizioni di emarginazione e illegalità".

"IL COMUNE DI FOGGIA RISPETTI LA LEGGE".  "Bene, le istituzioni si sbagliavano di grosso perché ci sono migliaia di lavoratori e lavoratrici nelle campagne della Capitanata che chiedono diritti e documenti per emanciparsi dalle condizioni di sfruttamento e di ricatto che vivono quotidianamente". "Per questo - concludono gli attivisti di 'Pro/fuga' - chiediamo nuovamente e con la stessa determinazione alla Questura e alla Prefettura il rilascio dei permessi di soggiorno e il rispetto della normativa in materia di immigrazione e di iscrizione anagrafica. Richiediamo inoltre che il Comune di Foggia rilasci la residenza a coloro che ne sono sprovvisti, conformandosi alla legge. Inoltre ricordiamo alla Questura di Foggia che da più di un anno richiede la residenza per poter rinnovare il permesso di soggiorno ai braccianti stranieri, che essa non è un requisito previsto dalla normativa (art.7 co.7 e 8 TUI, d.lgs. 286/1998)".

"LA SOLIDARIETA' E' UN'ARMA". "Invitiamo la cittadinanza foggiana a scendere in piazza il 4 dicembre alle 15.30 sotto la prefettura della nostra città perché la solidarietà è un’arma. Usiamola!"

di Redazione 


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