Un progetto per reinserire nella società i detenuti. Alcuni di questi, già in semilibertà e prossimi allo sconto della pena, saranno reinseriti a stretto giro e proprio grazie al progetto “Campi liberi”, lanciato dal Comune di Foggia.
Per avere più chiarimenti circa lo svolgimento del progetto abbiamo fatto qualche domanda all'Assessora alle Politiche Giovanili, Giusy Albano, e alla Direttrice del Settore Cultura, Gloria Fazia.
Come nasce questo progetto e perché?
“Nasce dalla volontà di reinserire questi ragazzi nella società, anche perché noi crediamo nel valore ‘terapeutico dell’agricoltura’. È infatti rivolto a persone particolarmente svantaggiate, dando loro una marcia in più, facendo in modo che lavorino all'aria aperta, cosa importante per loro. 'Campi liberi' è un progetto totalmente nuovo in Puglia. ” (Gloria Fazia)
Quali sono stati i tempi di realizzazione?
“Tempi molto brevi, se pensiamo che a giugno dell’anno scorso il Ministero di Grazia e Giustizia ha firmato un protocollo dove tutte le Amministrazioni Pubbliche potranno utilizzare i detenuti per i lavori socialmente utili. Abbiamo avuto subito la collaborazione della Direttrice Maria C. Affatato, della Casa Circondariale del Comune di Foggia. Per cui a dicembre dell'anno scorso abbiamo portato in Giunta la delibera: fra una settimana cominciamo con tre detenuti, ma in breve tempo arriveremo a sei. Questa convenzione durerà un anno.” (Giusy Albano).
Quali sono stati i costi di questo progetto?
“Costi veramente minimi, nel senso che abbiamo pagato loro l’assicurazione e, in collaborazione con la Polizia Municipale e l’Ataf, metteremo a disposizione un pulmino incaricato di portare i ragazzi e riaccompagnarli. Abbiamo acquistato le piantine e i tubicini, solo questo, a dimostrazione che con pochi spiccioli si possono fare grandi cose.” (Giusy Albano).
Che tipo di lavoro svolgeranno?
Questi ragazzi adesso inizieranno a lavorare negli orti, impareranno tutto dal'inizio, dalla base: come si pianta una piantina, come si pota un albero e cosi via. E magari in un futuro potranno mettere su una cooperativa e vendere in proprio. Per noi è soltanto un punto di partenza, perché il progetto è ben più ampio. La nostra idea è quella di dare un futuro a questi ragazzi che, uscendo dalla Casa Circondariale di Foggia, potrebbero ritrovarsi senza un mestiere: è un modo per dare loro una possibilità.” (Giusy Albano)
Un progetto per i detenuti, favorendo il loro reingresso nella società. Si chiama "Campi Liberi", ed è un'iniziativa promossa dall'Assessorato alle Politiche Giovanili del Comune, in collaborazione con la Casa Circondariale di Foggia. Per alcuni detenuti, già in semilibertà e prossimi allo sconto della pena, il reinserimento avverrà a stretto giro e proprio grazie al progetto in questione. Per avere più chiarimenti, abbiamo fatto qualche domanda all'Assessora alle Politiche Giovanili, Giusy Albano, e alla Direttrice del Settore Cultura, Gloria Fazia.
Come nasce questo progetto e perché?
“Nasce dalla volontà di reinserire questi ragazzi nella società, anche perché noi crediamo nel valore ‘terapeutico dell’agricoltura’. È infatti rivolto a persone particolarmente svantaggiate, dando loro una marcia in più, facendo in modo che lavorino all'aria aperta, cosa importante per loro. 'Campi liberi' è un progetto totalmente nuovo in Puglia. ” (Gloria Fazia)
Quali sono stati i tempi di realizzazione?
“Tempi molto brevi, se pensiamo che a giugno dell’anno scorso il Ministero di Grazia e Giustizia ha firmato un protocollo dove tutte le Amministrazioni Pubbliche potranno utilizzare i detenuti per i lavori socialmente utili. Abbiamo avuto subito la collaborazione della Direttrice Maria C. Affatato, della Casa Circondariale del Comune di Foggia. Per cui a dicembre dell'anno scorso abbiamo portato in Giunta la delibera: fra una settimana cominciamo con tre detenuti, ma in breve tempo arriveremo a sei. Questa convenzione durerà un anno.” (Giusy Albano).
Quali sono stati i costi di questo progetto?
“Costi veramente minimi, nel senso che abbiamo pagato loro l’assicurazione e, in collaborazione con la Polizia Municipale e l’Ataf, metteremo a disposizione un pulmino incaricato di portare i ragazzi e riaccompagnarli. Abbiamo acquistato le piantine e i tubicini, solo questo, a dimostrazione che con pochi spiccioli si possono fare grandi cose.” (Giusy Albano).
Che tipo di lavoro svolgeranno?
Questi ragazzi adesso inizieranno a lavorare negli orti, impareranno tutto dal'inizio, dalla base: come si pianta una piantina, come si pota un albero e cosi via. E magari in un futuro potranno mettere su una cooperativa e vendere in proprio. Per noi è soltanto un punto di partenza, perché il progetto è ben più ampio. La nostra idea è quella di dare un futuro a questi ragazzi che, uscendo dalla Casa Circondariale di Foggia, potrebbero ritrovarsi senza un mestiere: è un modo per dare loro una possibilità.” (Giusy Albano)