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Carceri, da Sel idee e provocazioni: “Class action e azione penale verso il ministro"

Del Carmine: "In Provincia strutture inutilizzate"

Una serie di proposte pragmatiche, alcune provocazioni e idee per riformare concretamente il sistema carcerario in Italia. Il gruppo foggiano di Sinistra ecologia e libertà entra nel vivo della discussione su amnistia, indulto e carcere e lo fa con una articolata nota di Lino del Carmine, a cui fa da contorno la lettera al Ministro di Grazia e Giustizia.
LA PROVOCAZIONE. Proprio sul  ruolo ricoperto ora da Anna Maria Cancellieri, si concentra la principale delle provocazioni di Sel su un “tema realmente di sinistra: i diritti costantemente calpestati della popolazione carceraria”. Proponiamo la richiesta ufficiale - “provocatoria, ma non tanto..” - , come partito, che non può accettare la violazione dell’art. 27 della  Costituzione, alla Magistratura di esercitare l’azione penale verso il Ministro di grazia e giustizia, in qualità di rappresentante di Amministrazioni statali, che permette che nei carceri italiani i condannati siano sottoposti a trattamenti inumani e degradanti, facenti sorgere nell’animo degli interessati sentimenti di paura, angoscia e depressione, che sovente sfociano in gesti inconsulti”.

LA CLASS ACTION. In sostanza, aprire un fascicolo sulla Cancellieri. E se non bastasse, anche una azione collettiva: “Avviare una class action a favore di tutti i detenuti costretti a subire danni esistenziali da uno Stato che con cinismo li sottopone a trattamenti inumani”. E poi, ancora, altre proposte, dalla sottoscrizione tra municipi e Tribunali di convenzioni che prevedano l’utilizzo di detenuti per svolgere attività in favore della collettività, fino alla possibilità di agevolare con leggi ad hoc, che prevedano incentivi interessanti, le aziende che offrono lavoro agli ex detenuti, per contenere il rischio di un loro ritorno al crimine.
I NUMERI DI FOGGIA. La situazione negli istituti di Capitanata è al limite dell’inverosimile: l’ultima denuncia del S.A.P.P, risalente allo scorso 27 aprile, sottolinea come “la grave situazione di fatiscenza del penitenziario foggiano rischi di mettere a rischio la salute e l’incolumità dei detenuti e del personale di polizia penitenziaria”. La casa circondariale di Foggia attualmente ospita circa 750 detenuti a fronte dei  370 posti regolamentari. Inoltre, ad agosto i detenuti del carcere di Foggia hanno aderito simbolicamente alla giornata di mobilitazione proclamata per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla situazione delle carceri.
 
LE STRUTTURE INUTILIZZATE. Ciò che più sorprende - evidenzia del Carmine - è constatare, però, come la Capitanata sia invece assai ricca di istituti carcerari inutilizzati: ed è ovvia e consequenziale la constatazione che gran parte del degrado in cui lasciamo che vivano i detenuti in Provincia di Foggia "si potrebbe evitare se divenissero funzionanti alcune strutture già pronte, come quella di Castelnuovo della Daunia, che aspetta da più di 15 anni, super-arredata e mai inaugurata, o come quella di Apricena costruita negli anni Ottanta e da allora mai utilizzata". E sono tante altre - proseguono da Sel - le strutture di cui non si sa più nulla: dal plesso di Accadia, consegnato nel  ’93 e mai utilizzato, a quello di Bovino (120 posti), da Orsara di Puglia alla struttura di Volturara Appula (45 posti, incompiuto). Insomma: una  dilapidazione di denaro pubblico ed uno spreco di risorse intollerabile. Pensare a soluzioni alternative alla detenzione per i numerosi tossicodipendenti , immigrati clandestini e malati psichici rinchiusi nelle case circondariali, al fine di contrastare il fenomeno del sovraffollamento;

di Redazione 


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