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"Caro Giorgio...": lettera a Sangalli, a firmarla è la sorella del "re del vetro"

Solidarietà ai lavoratori di Manfredonia

Una lettera aperta al patron della Sangalli. Ma stavolta non sono i lavoratori a scrivere – a cominciare dai dipendenti dello stabilimento di Manfredonia –, bensì la sorella del “re del vetro” Giorgio. A firmare la missiva è infatti Giuliana Sangalli.
 
LA LETTERA. Chi scrive è Giuliana Sangalli, pensionata e residente a Milano, sorella del patron del vetro Giorgio Sangalli. Lo rimarco perché pochi sanno che il re del vetro ha una sorella nonché socia di minoranza. Non russa, non lussemburghese ma italiana. Vorrei esternare il mio pensiero. In italiano. Magari anche in buon italiano.
In prima battuta vorrei esprimere la mia solidarietà, non soltanto ai dipendenti di Manfredonia che stanno manifestando da settimane, ma soprattutto alle loro famiglie. Famiglie, i cui figli sono stati anni fa i piccoli protagonisti di un calendario proprio della Manfredonia Vetro. E' al loro futuro che va il mio primo pensiero. Ma anche alle famiglie, sempre italianissime, di San Giorgio di Nogaro, le quali, racchiuse in un silenzio assordante debbono guardare al domani con sulle spalle un indebitamento da quasi 150 mln. di euro. Debito che con Manfredonia ferma ricadrà pressoché in toto su di loro. E non posso non accennare alla mia famiglia. Annientata dalla logica degli affari. E nella quale l'unica comunicazione avviene tramite avvocati. Già, perché il re del vetro, non ha mai accettato che si potessero non approvare i SUOI bilanci, e non ha risparmiato risorse per querelare (direttamente e non) la sua unica sorella e il suo unico nipote per sei volte e per intentargli altre sei cause civili. Diffamazione, stalking, ostacolo all'attività sociale e danno all'immagine, questi i reati contestati e le azioni civili. Tutti archiviati. Quasi tre milioni di euro la richiesta complessiva dei danni delle azioni in corso.
Ma io mi chiedo, a quanto ammonterebbero i danni morali di tutti quei bambini cui si rischia di negare un futuro? A chi spetta il dovere dar loro oggi delle spiegazioni e delle speranze? Ecco, io credo "Caro Giorgio", che questo compito spetti proprio a te. Faccia a faccia. Uno per uno. Senza avvocati, consulenti, tirapiedi vari, ora che è Natale prendi su e vai a dare loro delle spiegazioni credibili. Perché la crisi dei valori, “Caro Giorgio”, non è una posta di bilancio.
Giuliana Sangalli, Milano.

di Redazione 


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