Giovedì 23 ottobre 2014 alle ore 21,00 presso il C.S.O.A. Scurìa di Foggia (all'interno dell'ex Gil in via Ammiraglio da Zara) ScenAperta presenta "Coriandoli" e Le Bizzoche in "Simme jute e simme venute".
Lo spettacolo si apre con il commovente monologo “Coriandoli” (così i bambini foggiani pare chiamassero le bombe sganciate dagli aerei dell’esercito anglo-americano) scritto e interpretato da Luigi Schiavone, con la regia di Tonio Sereno, in cui un anziano popolano racconta gli anni della guerra, le paure, la distruzione, la fame, lo sciacallaggio, lo sfollamento, i sogni e la voglia di tornare a vivere di una popolazione, quella foggiana, che si trovò, quasi inconsapevolmente, ad affrontare l’estate più tragica della propria storia.
In conclusione il gruppo cabarettistico “Le bizzoche” di ScenAperta (Elisa Russo, Maria Grazia Spinelli, Rita De Gregorio e Cinzia Spinelli), presenterà un divertente sketch, scritto da Luigi Schiavone e con la regia di Tonio Sereno, ambientato a Foggia negli anni della occupazione alleata.
Giovedì 23 ottobre, alle 21, presso il C.S.O.A. Scurìa di Foggia (all'interno dell'ex Gil in via Ammiraglio da Zara) ScenAperta presenta "Coriandoli" e Le Bizzoche in "Simme jute e simme venute".
"CORIANDOLI". Lo spettacolo si apre con il commovente monologo “Coriandoli” (così i bambini foggiani pare chiamassero le bombe sganciate dagli aerei dell’esercito anglo-americano) scritto e interpretato da Luigi Schiavone, con la regia di Tonio Sereno, in cui un anziano popolano racconta gli anni della guerra, le paure, la distruzione, la fame, lo sciacallaggio, lo sfollamento, i sogni e la voglia di tornare a vivere di una popolazione, quella foggiana, che si trovò, quasi inconsapevolmente, ad affrontare l’estate più tragica della propria storia.
LE BIZZOCHE IN "SIMME JUTE E SIMME VENUTE". In conclusione il gruppo cabarettistico “Le bizzoche” di ScenAperta (Elisa Russo, Maria Grazia Spinelli, Rita De Gregorio e Cinzia Spinelli), presenterà un divertente sketch, scritto da Luigi Schiavone e con la regia di Tonio Sereno, ambientato a Foggia negli anni della occupazione alleata.
Foto a cura di Antonio Francavilla