Forse non sarà propriamente la riscossa civica invocata dal primo cittadino foggiano, questa mattina puntuale nel condannare l’ordigno esploso ieri notte in Viale Pinto, ma l’indignazione dei foggiani, quelli buoni, c’è e si fa sentire. Corre ancora una volta su facebook: vero termometro dell’opinione pubblica non solo locale. Ed è rappresentata da una fitta gittata di condivisioni e commenti postati immediatamente dopo la pubblicazione della notizia della bomba esplosa davanti al Mercato Rionale, data in esclusiva e appena mezzora dopo l’accaduto da Foggia Città Aperta.
LA RABBIA DEI FOGGIANI. “Il fondo non finisce mai”: il post è di oggi, pubblicato intorno a mezzogiorno, ed è emblematico forse. Chiude un dibattito che dibattito non è mai stato, in realtà. Una scarica di disapprovazioni più o meno rabbiose, più o meno indulgenti, più o meno tristi (il termine giusto, forse, è proprio quest’ultimo): sfilzate a cornice di una fotografia che ancora una volta mette in ginocchio questa città, chiamata a reagire civicamente. “Ke skifo” è il commento di un giovane utente, con tanto di “k”, ormai sdoganate su social ed sms, in barba alla grammatica e sintomo di una reazione di pancia, anche questa, immediata, rabbiosa, suggellata dalla successiva invocazione dell’esercito e di una vera e propria opera di repressione. Cambiano i media, verrebbe da dire, ma le soluzioni, le proposte, sembrano quelle di un secolo fa.
COSA SUCCEDE ALLA MIA CITTA’?. “In Viale Candelaro abbiamo sentito la porta che si staccava dal muro”: un boato forte, fortissimo, quello che ha svegliato i foggiani ieri alle 23, l’ennesimo nell’arco di un anno, dopo le bombe esplose a Corso Giannone e nei pressi di Via Manerba, altri bersagli del racket locale. “Cosa succede alla mia città?” Si domanda un’utente evidentemente lontana dalla “sua” Foggia, mentre altri, evidentemente immersi nella realtà locale, non si risparmiano e tuonano con frasi di questo tipo: “facciamo davvero schifo come ci descrivono nel mondo”. L’esagerazione è il marchio di fabbrica di facebook ma, ancora una volta, chi è in cima – se cima è – non può non tenerne conto: la riscossa deve essere civica, com’è stato chiesto, e lo è già, almeno dal punto di vista dell’atteggiamento, della disapprovazione. Ma deve essere soprattutto e prima di tutto istituzionale: misure, doveri, fatti. È la gente, d’altronde, che lo invoca. Su facebook? Su facebook, certo, perché no. Il mezzo è utile ed efficace, non solo in periodo elettorale.
LA PAZIENZA DI HASSAN. Dei circa trenta commenti e oltre sessanta condivisioni, l’unica reale commiserazione arriva da un utente di nazionalità non italiana, Hassan, il quale chiede “pazienza” alla gente, anzi domanda “una mano per salvare la città”, rivolgendosi tanto ai foggiani che alle istituzioni, a ben guardare. Perché, come dice, “Foggia è una delle città più belle d’Italia, ma …”.