Il codice della strada prevede la realizzazione di apposite corsie riservate, da destinare ai mezzi pubblici, tassisti, mezzi di soccorso, al fine di favorirne lo scorrimento, attesa la loro natura di servizio pubblico. Dette corsie, delimitate da strisce gialle continue non possono e ne devono essere oltrepassate e impegnate dagli automobilisti, pena sanzioni amministrative che prevedono anche la sospensione della patente. Orbene, in una città civile e rispettosa delle regole e della convivenza nessuno si sognerebbe di invadere continuamente o anche saltuariamente le corsie preferenziali. A Foggia, come in tante altre realtà, questo non avviene. E’ sotto gli occhi di tutti, il caos del traffico cittadino provocato dal disordinato e mancato rispetto delle regole del codice stradale. Doppie e triple soste, corsie preferenziali invase normalmente da chiunque, strisce pedonali e semafori sistematicamente non rispettati.
E’anche per questo motivo che il Sindaco di Foggia, qualche tempo fa, decise di installare un cordolo, spartitraffico, in Corso Cairoli, una delle zone maggiormente intasate dal traffico disordinato e dalla sosta selvaggia. In tal modo venne restituita, come prevede la Legge, la corsia preferenziale alla sua destinazione ufficiale. Da allora, ancora si sentono molte lamentele su quel cordolo addirittura arrivandosi a sostenere, da taluni, che sia proprio quel cordolo causa della debacle economica della zona interessata perché, udite udite! Nessuno si fermerebbe più con la propria auto a sorseggiare un caffè davanti ad un bar, piuttosto che comperare una cravatta o che altro. Ci si lamenta in pratica di aver ridotto quel vizio tutto foggiano di dover andare sin davanti al negozio per fare i nostri acquisti o anche per un caffè! Siamo davvero all’assurdo. Invece di impegnarsi per debellare dovunque a Foggia, questo malvezzo, ci si lamenta del contrario. Non è una novità, questa cosa. Già nelle varie sessioni di lavoro che avrebbero dovuto portare alla individuazione e creazione poi delle zone pedonali, in tanti si lamentavano e ancora lo fanno, dei danni causati all’economia cittadina dal fatto che i foggiani non potrebbero andare con l’auto a fare le loro spese.
Accade invece, in tantissime città, non solo del centro nord Italia, che, oltre alle zone pedonali degne di tal nome, i sistemi di dissuasione, qual è il cordolo, siano oltre che ben accetti , molto ma molto più invadenti nelle strade della altre rispetto a quanto non lo siano nella nostra. Pensiamo a Corso Garibaldi, dove costantemente le auto viaggiano nelle corsie riservate o la usano per i sorpassi! Per non parlare di Via C.Appiano e Via della Repubblica. Qui il sistema è drammatico. Scomparse, a causa delle intemperie, le strisce gialle, non ci sono più segnali di delimitazione delle corsie riservate, per cui la sede stradale è in pratica ridotta a corsia unica. Gli autisti dell’ATAF, i tassisti e le ambulanze, devono sudare le proverbiali sette camicie per districarsi in quel caos. Senza calcolare i pericoli per i pedoni, specie anziani, che all’improvviso si vedono sfrecciare auto e moto provenienti dalle corsie preferenziali con il serio rischio di finirvi sotto. Al pari gli incidenti causati da quanti, marciando sulla corsia riservata, tagliano la strada a chi, regolarmente, deve girare a sinistra specie in Via Zara, P.zza San Francesco e le strade adiacenti. Problemi che il cordolo certamente aiuterebbe a risolvere. Ma anche davanti agli Ospedali Riuniti, verso via Luigi Pinto, dove c’è la corsia riservata alle ambulanze, questa viene impegnata da chi non dovrebbe, con gravi possibili conseguenze. Purtroppo, la soluzione, quando non si rispettano coscientemente e volontariamente le norme, non può essere che una soltanto: quella di “costringere” in qualche modo a farlo. Questo è il motivo per cui Foggia aveva il suo (modesto) cordolo.
Ma davvero vogliamo aiutare Foggia a rinascere o lo diciamo tanto per dire, ma poi pensiamo solo ai nostri tornaconto? A quanti poi, senza alcuna ragione, ma solo per il piacere di parlare, lamentano incidenti vari causati dal cordolo: cadute, e altro, è il caso di spiegare che il cordolo non dovrebbe essere mai scavalcato. Si dovrebbe attraversare sulle strisce pedonali e le moto non dovrebbero “saltare” il suddetto cordolo, ma rispettare la strada. Sembrerebbe un ragionamento banale, ma anche le cose banali, sono, a volte, difficili da far comprendere.
Riceviamo e pubblichiamo un interessante punto di vista all'interno dell'animato dibattitto sul cordolo spartitraffico di corso Cairoli: dibattito creatosi alla luce della
rimozione del serpentone giallo, attuata pochi giorni fa, su ordinanza lampo del neo-sindaco Landella, dopo che il cordolo, voluto dall'amminstrazione Mongelli, ha regolamentato per 3 anni la circolazione di una zona molto trafficata nel cuore di Foggia.
L'autore della nota è Salvatore Agostino Aiezza, ex-funzionario di polizia, autore del sito internet Innovatori PA (la rete per l'innovazione per la Pubblica Amministrazione Italiane), scrittore, operatore culturale e cittadino sempre attivo nel tessuto sociale del capoluogo dauno.
"PAROLE SCRITTE..A FUTURA MEMORIA". Aiezza, nell'inviare lo scritto alla redazione di Foggia Città Aperta, scrive due parole introduttive al suo pensiero in merito alla questione: "Buona sera a tutti. Qualche tempo fa, non appena venne impiantato il cordolo, oggi misteriosamente scomparso..., scrissi questo articolo, che vi mando in allegato, spiegando il perchè era giusto e sacrosanto, da ogni punto di vista, la sua adozione. Sembrano parole dette...a futura memoria! Vi mando l'articolo sperando che serva almeno a smuovere qualche sopita coscienza".
"IL 'CORDOLO' DELLA DISCORDIA: UN BRUTTO PARADOSSO TUTTO FOGGIANO". Il codice della strada prevede la realizzazione di apposite corsie riservate, da destinare ai mezzi pubblici, tassisti, mezzi di soccorso, al fine di favorirne lo scorrimento, attesa la loro natura di servizio pubblico. Dette corsie, delimitate da strisce gialle continue non possono e ne devono essere oltrepassate e impegnate dagli automobilisti, pena sanzioni amministrative che prevedono anche la sospensione della patente. Orbene, in una città civile e rispettosa delle regole e della convivenza nessuno si sognerebbe di invadere continuamente o anche saltuariamente le corsie preferenziali. A Foggia, come in tante altre realtà, questo non avviene. E’ sotto gli occhi di tutti, il caos del traffico cittadino provocato dal disordinato e mancato rispetto delle regole del codice stradale. Doppie e triple soste, corsie preferenziali invase normalmente da chiunque, strisce pedonali e semafori sistematicamente non rispettati.E’anche per questo motivo che il Sindaco di Foggia, qualche tempo fa, decise di installare un cordolo, spartitraffico, in Corso Cairoli, una delle zone maggiormente intasate dal traffico disordinato e dalla sosta selvaggia. In tal modo venne restituita, come prevede la Legge, la corsia preferenziale alla sua destinazione ufficiale. Da allora, ancora si sentono molte lamentele su quel cordolo addirittura arrivandosi a sostenere, da taluni, che sia proprio quel cordolo causa della debacle economica della zona interessata perché, udite udite! Nessuno si fermerebbe più con la propria auto a sorseggiare un caffè davanti ad un bar, piuttosto che comperare una cravatta o che altro. Ci si lamenta in pratica di aver ridotto quel vizio tutto foggiano di dover andare sin davanti al negozio per fare i nostri acquisti o anche per un caffè! Siamo davvero all’assurdo. Invece di impegnarsi per debellare dovunque a Foggia, questo malvezzo, ci si lamenta del contrario. Non è una novità, questa cosa. Già nelle varie sessioni di lavoro che avrebbero dovuto portare alla individuazione e creazione poi delle zone pedonali, in tanti si lamentavano e ancora lo fanno, dei danni causati all’economia cittadina dal fatto che i foggiani non potrebbero andare con l’auto a fare le loro spese. Accade invece, in tantissime città, non solo del centro nord Italia, che, oltre alle zone pedonali degne di tal nome, i sistemi di dissuasione, qual è il cordolo, siano oltre che ben accetti , molto ma molto più invadenti nelle strade della altre rispetto a quanto non lo siano nella nostra. Pensiamo a Corso Garibaldi, dove costantemente le auto viaggiano nelle corsie riservate o la usano per i sorpassi! Per non parlare di Via C.Appiano e Via della Repubblica. Qui il sistema è drammatico. Scomparse, a causa delle intemperie, le strisce gialle, non ci sono più segnali di delimitazione delle corsie riservate, per cui la sede stradale è in pratica ridotta a corsia unica. Gli autisti dell’ATAF, i tassisti e le ambulanze, devono sudare le proverbiali sette camicie per districarsi in quel caos. Senza calcolare i pericoli per i pedoni, specie anziani, che all’improvviso si vedono sfrecciare auto e moto provenienti dalle corsie preferenziali con il serio rischio di finirvi sotto. Al pari gli incidenti causati da quanti, marciando sulla corsia riservata, tagliano la strada a chi, regolarmente, deve girare a sinistra specie in Via Zara, P.zza San Francesco e le strade adiacenti. Problemi che il cordolo certamente aiuterebbe a risolvere. Ma anche davanti agli Ospedali Riuniti, verso via Luigi Pinto, dove c’è la corsia riservata alle ambulanze, questa viene impegnata da chi non dovrebbe, con gravi possibili conseguenze. Purtroppo, la soluzione, quando non si rispettano coscientemente e volontariamente le norme, non può essere che una soltanto: quella di “costringere” in qualche modo a farlo. Questo è il motivo per cui Foggia aveva il suo (modesto) cordolo.Ma davvero vogliamo aiutare Foggia a rinascere o lo diciamo tanto per dire, ma poi pensiamo solo ai nostri tornaconto? A quanti poi, senza alcuna ragione, ma solo per il piacere di parlare, lamentano incidenti vari causati dal cordolo: cadute, e altro, è il caso di spiegare che il cordolo non dovrebbe essere mai scavalcato. Si dovrebbe attraversare sulle strisce pedonali e le moto non dovrebbero “saltare” il suddetto cordolo, ma rispettare la strada. Sembrerebbe un ragionamento banale, ma anche le cose banali, sono, a volte, difficili da far comprendere.
Salvatore Agostino Aiezza