Dovranno rispondere per reati di estorsione, rapina, intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro nero
Angelo Andretti, manfredoniano di 32 anni, e il suo complice Bobi Iulian Chobzaru, di nazionalità romena.
Dovranno rispondere dei reati di estorsione, rapina, intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro nero Angelo Andretti, manfredoniano di 32 anni, e il suo complice Bobi Iulian Chobzaru, di nazionalità romena.
I FATTI. I due malviventi avevano proposto a una coppia di braccianti romeni di raccogliere le olive in un
fondo nei pressi della SS.89. I due, bisognosi di denaro, hanno subito accettato ma sprovvisti da qualsiasi
tipologia di attrezzo per raccogliere le olive si sono rifiutati di lavorare in quelle condizioni assurde. Il
rifiuto ha provocato la dura reazione di Andretti e Chobzaru che, recatisi presso l’abitazione della coppia,
hanno iniziato a minacciarli di morte per costringerli a tornare a lavoro, portandosi via i computer portatili
che avrebbero restituito solo dopo che la coppia avesse finito il turno lavorativo. Inoltre, con l’intento di
intimorirli ancor di più, si sono recati presso l’abitazione di fronte occupata da due fratelli romeni, di 22 e
23 anni, e spacciandosi per Carabinieri, si sono fatti aprire la porta ed hanno malmenato i due derubandoli
dei cellulari e dei soldi in contanti presenti in casa minacciandoli di morte se fossero andati dai Carabinieri a
denunciarli.
I FATTI. I due malviventi avevano proposto a una coppia di braccianti romeni di raccogliere le olive in un fondo nei pressi della SS.89. I due, bisognosi di denaro, hanno subito accettato ma sprovvisti di qualsiasi tipologia di attrezzo per raccogliere le olive si sono rifiutati di lavorare in quelle condizioni assurde. Il rifiuto ha provocato la dura reazione di Andretti e Chobzaru che, recatisi presso l’abitazione della coppia, hanno iniziato a minacciarli di morte per costringerli a tornare a lavoro, portandosi via i computer portatili che avrebbero restituito solo dopo la fine del turno lavorativo. Inoltre, con l’intento di intimorirli ancor di più, si sono recati presso l’abitazione di fronte occupata da due fratelli romeni, di 22 e 23 anni, e spacciandosi per Carabinieri, si sono fatti aprire la porta e hanno malmenato i due, derubandoli dei cellulari e dei soldi in contanti presenti in casa (minacciandoli di morte se fossero andati dai Carabinieri "veri" a denunciarli).
LA DENUNCIA. I due fratelli si sono fatti coraggio ed hanno denunciato l’accaduto ai Carabinieri riferendo
loro non solo la rapina che avevano subito ma anche la situazione spiacevole dei propri vicini sfruttati e
costretti a lavorare sotto minaccia. Dopo un appostamento, nella quale si è constatato di come la coppia
di romeni veniva presa con forza dall’abitazione e portata a lavorare nei campi e solo dopo una giornata
di lavoro gli venivano riconsegnati i PC portatili, i Carabinieri sono intervenuti ed hanno arrestato i due
malviventi. La perquisizione nell’abitazione dei due arrestati ha permesso di recuperare sia i cellulari che
l’altra refurtiva rubata riconsegnandola ai legittimi proprietari.
LA DENUNCIA. I due fratelli si sono però fatti coraggio e hanno denunciato l’accaduto ai Carabinieri riferendo loro non solo la rapina che avevano subito ma anche la situazione spiacevole dei propri vicini, sfruttati e costretti a lavorare sotto minaccia. Dopo un appostamento, nelquale si è constatato come la coppia di romeni veniva presa con forza dall’abitazione e portata a lavorare nei campi , i Carabinieri sono intervenuti e hanno arrestato i due. La perquisizione nell’abitazione dei due arrestati ha permesso di recuperare sia i cellulari che l’altra refurtiva rubata riconsegnandola ai legittimi proprietari.