Illusioni, ribaltamenti di ruolo, meta-teatro. Dal Teatro dei Limoni di Foggia, ancora una sperimentazione, con lo spettacolo "Le Braci – Primo movimento", andato in scena lo scorso weekend (nel video, alcuni momenti della piéce). Protagonista, la compagnia "ReggimentoCarri" di Bari.
SULLA SCENA, DUE ATTENTATORI. “Due uomini, in uno strano gioco a  interrogarsi,  provano a mettere insieme, in un sistema di inganni, i  pezzi di un gioco che non siamo abituati a sostenere sull’amore, sulle  relazioni umane e sul senso delle stesse e la morte”. Parola di Roberto  Corradino, regista e attore insieme con Michele Cipriani, dal Teatro dei  Limoni di Foggia, in scena lo scorso weekend per la rassegna Giallocoraggioso 2013. Due attentatori, di fatto, piombati davanti ai  passeggeri, per un dirottamento del senso comune raccontato attraverso  lo strumento del meta-teatro: la scena che racconta la scena, gli attori  che si dichiarano attori, che smascherano e che si mascherano
SPETTATORI IN OSTAGGIO. Gli attentatori prendono in ostaggio una platea  allo scopo di intimargli un’idea, un credo, una fede, foss’anche quella  prepotente e parziale che anima due kamikaze, come sembrano essere  all’inizio i due attori de “Le Braci – Primo movimento”. Ecco allora che  il discorso si amplia e lo spettacolo di un dirottamento – provocazione  riuscita ed efficace – diventa il dirottamento di uno spettacolo: dai  fucili e i passamontagna ai “pezzi di legno”, alle facce “vere” degli  attori, in un gioco di specchi che trova risoluzione attraverso una  regia mirabile, operata per oculate sottrazioni. L’effetto è spiazzante,  il pubblico è stranito, totalmente coinvolto dentro le fasi che  compongono l’intero lavoro, il quale alla fine risulta apprezzato e  originalissimo.