Tre giorni, due piazze, più di dieci autori. Sono i numeri della seconda edizione della rassegna letteraria “Libri per ogni Palato”, presentata questa mattina a Palazzo di Città. Oltre al sindaco Gianni Mongelli, hanno preso parte alla conferenza stampa di presentazione: il direttore della Biblioteca Provinciale Franco Mercurio, il direttore artistico della libreria Ubik Michele Trecca, il giornalista Filippo Santigliano (a nome della Fondazione Banca del Monte Siniscalco Ceci), il docente Sebastiano Valerio (Università degli studi di Foggia), Annalisa Scillitani (a nome del Presidio del Libro), la professoressa Maria Buono (Rotary) e il giornalista Roberto Parisi, ideatore della rassegna e rappresentante del Consorzio Start Capitanata.
LA RETE. Buona la seconda. Almeno stando al programma generale di questa nuova edizione del Festival della letteratura di Foggia, di scena venerdì 28, sabato 29 e domenica 30 giugno. Undici autori concentrati in due piazze: una principale, Piazza C. Battisti, davanti al Teatro Giordano, una seconda più appartata, piazza Federico II, ma non per questo secondaria, soprattutto per quanto riguarda la serata conclusiva della rassegna. Foggia e i principali agenti culturali della città, avvalendosi anche del supporto istituzionale, sono riusciti a mettere insieme una rete che, almeno nelle intenzioni apertamente dichiarate nel corso della conferenza, ha espresso il forte desiderio di ritagliarsi un posto anche a livello nazionale. “Abbiamo voluto dare più tagli alla manifestazione, come esprime bene il titolo della rassegna – ha detto il direttore de “La Magna Capitana” Franco Mercurio – c'è un filo rosso più letterario, uno legato al problema della violenza sulle donne, un altro invece dedicato alla riflessione e, infine, anche uno spazio per le case editrici locali”. Ridotto, va detto, quest'ultimo, e riservato unicamente a libri in anteprima, per giunta tutto concentrato nella piazzetta Federico II. “Il primo luglio – ha tenuto poi a precisare il delegato alla cultura del Comune, Peppino D'Urso – l'indomani dal Festival, ci siederemo tutti intorno ad un tavolo e daremo vita ad un soggetto nuovo, il quale farà da traino per le prossime edizioni”. Esigenza, anzi necessità sottolineata anche da Michele Trecca, il quale non ha mancato di sottolineare le difficoltà nel mettere insieme la rete di istituzioni e privati, e nel farla partire a tutti gli effetti, in un comparto aziendale, quello letterario, “che non dà mai risultati nell'immediato, ma sempre a livello strategico e sulla lunga durata: una cosa che tutti, soprattutto le istituzioni, devono capire, e su cui bisogna investire, anche per eguagliare e anzi superare manifestazioni a noi vicine, come ad esempio Polignano e Campi Salentini”
GLI AUTORI DI VENERDI'. Si comincia con Francesco Carofiglio – fratello del più noto Gianrico – autore del romanzo “on the road” dal titolo “Wok”, pubblicato dalla casa editrice Piemme e in programma alle ore 19 di venerdì 28 giugno. Una giornata di apertura che andrà in crescendo, che vedrà il bravo scrittore Paolo Nori – straordinario performer e “lettore” durante le sue stesse presentazioni – al centro della serata, con il suo nuovo romanzo edito dalla casa editrice di qualità Marcos y Marcos: “La banda del formaggio”, per giunto fresco di uscita editoriale. Chiude venerdì il libro forse più importante dal punto di vista civile dell'intera rassegna: “Fimmine ribelli. Come le donne salveranno il paese dalla n'drangheta” (Rizzoli), dell'autore Lirio Abbate, il quale racconta le storie di quelle donne che hanno tradito i propri partner mafiosi per schierarsi con “il nemico”, ovvero lo Stato. Tutti e tre gli ospiti sono previsti a piazza C. Battisti.
SABATO 29 GIUGNO. È senza dubbio il libro di Matteo Nucci, dedicato a Zdeneck Zeman, quello più interessante dal punto di vista della riflessione erudita, senza tralasciare la comunicabilità e la piacevolezza della lettura: “Le lacrime degli eroi” racconta le storie di Achille, Patroclo, Ettore e molti altri eroi, evidenziando la loro capacità di non nascondere le lacrime e anzi di mostrarle come prova della loro grande passione per la vita. Di diversa natura invece, la testimonianza di Roberto Mistretta, “Il miracolo di Don Puglisi”, impegnato a narrare la storia di un “uomo d'onore” che ha incontrato la fede. E sempre sulla stessa scia, di scena davanti al Teatro Giordano come gli altri due appuntamenti, si colloca anche “Nostra madre Renata Fonte”, la graphic novel di Ilaria Ferramosca, incontro a cura dell'associazione Libera e incentrato sulla figura dell'eroina antimafia salentina. “Le vie maestre” di Giuliano Volpe (quasi un bilancio al termine del suo mandato rettorale) e “L'innocenza ritrovata” di Raffaele Cera, chiudono la giornata di sabato, entrambi nella piazzetta di Federico II.
DOMENICA 30 GIUGNO. Il libro su Piero Gobetti – e sul Novecento, sulla letteratura, sull'impegno, sulla giovinezza, sull'amore che fugge e su molti altri temi – scritto da uno degli autori più giovani e bravi d'Italia, Paolo di Paolo, è senza dubbio il più importante della giornata e, forse, dell'intera rassegna. Candidato allo Strega, tra i finalisti, pupillo del mai dimenticato Antonio Tabucchi, il romanzo dell'autore romano, dal titolo “Mandami tanta vita” (Feltrinelli), è collocato al centro della serata conclusiva del festival, tutta di scena in piazza Federico II, tra degustazioni e festa finale. Oltre a questo momento più intensamente letterario, ci sarà spazio anche per l'editoria locale, con i “Coriandoli di vita” di Antonio Ciarambino, e per i sentimenti e il buon cibo, a cura della giornalista e autrice Valeria Benatti, a chiusura della rassegna con il suo “Fulminata dall'amore. Ricette e consigli per amare di gusto senza bruciarsi troppo” (Kowalsky).