Riceviamo e pubblichiamo un "manifesto" del coordinamento provinciale di Libera, una sorta di monito per tutti i cittadini foggiani, riguardante la legalità e il senso civico.
Dopo gli eventi che ultimamente hanno visto la nostra città finire spesso sulle prime pagine della cronaca, il Coordinamento Provinciale di “Libera – Associazioni, nomi e numeri contro le mafie” di Foggia intende proporre alcune riflessioni. Sicuramente la notizia più importante è quella che riguarda l'arresto da parte dei Carabinieri di 24 esponenti di spicco della criminalità locale: questa operazione certifica, per chi ancora non se ne fosse reso conto o per chi finge di non vedere, che a Foggia c'è la mafia, e che la Società continua ad inquinare pesantemente l'economia della Capitanata.
IMPRENDITORI ASSOGGETTATI ALLA MAFIA. Gli affari che legano il mondo criminale con l'imprenditoria e con pezzi delle Istituzioni, unite al tessuto sociale debole e troppo spesso “poco attento”, sono la certificazione di ciò che da anni sosteniamo, ossia che nel nostro territorio esiste una mafia “sociale”, come l'ha definita anche il Procuratore Seccia nel suo ultimo libro, da poche settimane in libreria. Importanti, in questo senso, sono le parole di Elisabetta Pugliese della Direzione Nazionale Antimafia, che spiega come, oltre ad esserci “un vero e proprio assoggettamento dell’imprenditoria alla mafia” dovuto alla pratica delle estorsioni, “c' è un altro aspetto che costituisce normalmente il secondo step nel processo di infiltrazione nelle imprese: le imprese stesse che diventano mafiose, il mafioso che diventa imprenditore”.
CREARE L'ASSOCIAZIONE ANTIRACKET. Purtroppo la repressione dello Stato da sola non basta. Serve un impegno forte da parte di tutti. Ecco perchè auspichiamo che siano velocizzati i tempi per la creazione di un'associazione anti-racket, fondamentale per unire le forze degli imprenditori onesti, come già diciamo da anni e come abbiamo sottolineato durante la manifestazione in ricordo di Giovanni Panunzio il 6 novembre 2012. Vogliamo inoltre lanciare un appello ai cittadini foggiani, affinché prendano coscienza della situazione della loro città e non cadano nella rassegnazione, terreno ideale per la crescita della criminalità e della cultura omertosa, del silenzio colpevole, di cui sempre più spesso i foggiani sono accusati.
L'APPELLO AI CITTADINI. La reazione non può limitarsi alla condanna della violenza che sta colpendo la città: anche quando essa non si manifesta apertamente non bisogna abbassare la guardia contro questo sistema, che fa di Foggia e Provincia una delle terre con maggiori infiltrazioni, anche delle altre mafie. A nostro avviso, anche se il lavoro da fare è tanto, Foggia può reagire e, lo ribadiamo, c'è bisogno dell'aiuto di tutti. Noi, con le nostre attività e le metodologie che ci caratterizzano, continueremo ad impegnarci durante tutto l'anno e ad affiancare chi ancora crede che una Foggia diversa sia possibile, che la città possa tornare a fiorire e a costruire la legalità.